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Cronaca

Pericoli e competizione serrata: i 'riders di Pisa' chiedono tutele lavorative

Un video ed una lettera all'azienda raccontano le difficoltà di chi effettua le consegne in bici o motorino

Un lavoro organizzato in modo 'spietato' e pericoloso, che per questo necessita delle tutele. I 'riders di Pisa' di una nota azienda che gestisce ordinanzioni e consegne di cibo a domicilio, hanno reso pubblico un video dove mostrano le loro difficoltà. In una lettera al general manager italiano hanno anche lanciato alcune richieste, al fine di denunciare e tentare di equilibrare i problemi legati alla dinamica competitiva del sistema.

"Ci siamo conosciuti ed abbiamo fatto amicizia, ci siamo riconosciuti come colleghi riuscendo ad esprimerci solidarietà". Nella missiva fanno gli esempi di cosa significa 'vivere da rider'. Si parla di un "meccanismo che gestisce l'assegnazione dei turni che finisce per dividerci tra riders di serie A e riders di serie B, tra chi riesce a lavorare tanto, e che vive con la costante ansia di non riuscire a mantenere lo standard maturato con il miglioramento delle statistiche, e chi invece non riesce a lavorare quanto vorrebbe, o perché penalizzato dal non essere riuscito a partecipare alle sessioni di maggiore richiesta per i motivi più disparati o perché assunto da poco tempo e trovandosi, quindi, in una posizione di svantaggio tanto difficile da superare contando sulle sole proprie forze".

L'elenco delle richieste permette ai riders anche di definire meglio alcuni problemi.

- Monte di ore minimo garantito. I lavoratori vorrebbero avere "più sicurezze rispetto a quanto percepirà a fine mese", ed "essere agevolato nella scelta di quante ore lavorare per settimana e non essere completamente schiacciato dall'assegnazione secondo statistiche, per cui tanti tra noi sono finiti per restare esclusi in maniera quasi definitiva dalla possibilità di partecipare a qualche sessione".

- Malattia. "Ad alcuni di noi è successo di ammalarsi per qualche giorno e perdere tutte le statistiche maturate nei giorni precedenti, venendo di fatto esclusi dalla turnazione. Chiediamo che venga introdotta la possibilità di dichiararsi impossibilitati a lavorare per malattia anche per tutta quella casistica che va oltre i casi di infortunio/incidente sul lavoro, facendo sì che le statistiche restino congelate". Lo stesso vale per "impossibilità a lavorare per motivi personali".

- Assicurazioni. La richiesta è che sia garantita "la paga assicurativa per tutti i giorni che vengono riportati nel referto medico, anche in caso vengano superati i 30 giorni. Chiediamo che vengano ristabilite le statistiche maturate fino al momento dell'infortunio". Il discorso si espande ai mezzi: "Chi lavora in motorino non è assicurato da eventuali incidenti o infortuni quando questi si verificano nel momento in cui il/la rider è sul motorino". Data la pericolosità del lavoro, legato anche alla necessità di effettuare le consegne in modo rapido, "chiediamo un'assicurazione che copra tutti i momenti del servizio". Al pari si chiede un rimborso per l'usura dei mezzi.
 

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