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Cronaca

Ricordo delle leggi razziali a San Rossore: il programma

Saranno presentate il 5 settembre, con un confronto con le seconde generazioni di migranti presenti in Toscana, le iniziative previste nei prossimi mesi

Mercoledì 5 settembre alla Tenuta di San Rossore a Pisa si terrà un incontro in ricordo della firma delle legge razziali del 1938, siglate dallo stesso re Vittorio Emanuele II. La Regione, assieme ai giovani della comunità ebraica, affronterà l'evento rilanciando il confronto su diritti e integrazione con le seconde generazioni di immigrati che vivono oggi in Toscana.

Il programma prevede la mattina, assieme al Comune di Pisa, la deposizione di due corone di alloro prima al cimitero monumentale ebraico e poi alla tenuta di San Rossore, davanti alla lapide che ricorda la firma delle legge razziali e la persecuzione degli ebrei.

Alle 12 nella sala Gronchi delle Cascine Vecchie della Tenuta di San Rossore è prevista una conferenza stampa in cui saranno presentate le iniziative, i convegni, i seminari e gli incontri nelle scuole, che si terrano dal 20 settembre e nei prossimi mesi, organizzate dalle Università della Toscana e finanziate dalla Regione. Parteciperanno il presidente della Toscana Enrico Rossi, la vice presidente Monica Barni, il Comune di Pisa, la presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, i rettori o delegati della Scuola Normale superiore, del Sant'Anna, della Scuola Imt di Alti Studi di Lucca, dell'Università di Pisa, di Firenze, Siena e Stranieri di Siena, rappresentanti del Parco di Migliarino-San Rossore e Massaciuccoli.

Di seguito è prevista l'inaugurazione della mostra '1938 - La storia' del Museo della Shoah di Roma a cura dell'ente parco San Rossore: uno ricordo sull'esclusione e poi persecuzione degli ebrei attraverso, foto, documenti e giornali in gran parte inediti.

Alle 13 ci sarà alla Sterpaia il pranzo con i giovani ebrei e i giovani rappresentanti delle comunità di immigrati presenti in Toscana, una cinquantina di persone in tutto. Dopodiché sarà la volta del 'world cafè', ovvero di un confronto partecipato sulla diversità come valore, la formazione come garanzia di rispetto delle diversità e su progetti efficaci per coinvolgere le nuove generazioni.

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