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Cronaca

Riduzione ungulati, la Regione: "Non aspettiamo altri incidenti, intervento immediato"

L'assessore Remaschi sottolinea la volontà di arrivare in tempi brevi a una legge regionale per frenare un fenomeno diventato incontrollabile. E lancia un'idea di solidarietà: "La carne alle famiglie in difficoltà"

Nella notte tra mercoledì e giovedì la morte di un 39enne di Rosignano che con la sua auto si è scontrato con un cinghiale di oltre 100 chili che gli ha attraversato la strada a Castellina Marittima, ieri l'intervento della Coldiretti che ha sollecitato abbattimenti degli ungulati anche nelle zone di riserva, oggi le parole dell'assessore regionale all'Agricoltura e Foreste Marco Remaschi che sottolinea la necessità di un intervento immediato, senza attendere altri danni o incidenti.

"Numeri ed evidenze - spiega Remaschi - ci dicono non solo che i numeri in valori assoluti sono enormi ma che il disequilibrio dei nostri ecosistemi, senza alcuna azione correttiva, è destinato ad aumentare. Con gli attuali strumenti normativi non possiamo opporci. Chi lavora in campagna, e non mi riferisco soltanto a chi ha un'impresa agricola ma anche ai singoli coltivatori, sta provando sulla propria pelle gli effetti di questo disequilibrio. Non vogliamo dare il via a iniziative clamorose ma vogliamo che venga fatta un'attività seria, regolamentata, limitata nel tempo. Attraverso una legge che preveda verifiche periodiche per monitorare attentamente i risultati".

Remaschi rinnova la propria solidarietà "a chi sta affrontando un periodo caratterizzato da un rilevante disagio economico e vede messi in pericolo i propri guadagni per la perdita del raccolto. E mi riferisco non soltanto alla grande impresa ma anche a tanti singoli, a famiglie, che dalla propria attività ricavano una piccola integrazione al proprio reddito. Solidarietà anche a coloro che vedono messa in pericolo la propria sicurezza al volante di un'automobile".

Remaschi conclude rilanciando una proposta che in altre regioni italiane ha avuto concreta applicazione. "Una quota dei capi degli animali in esubero - spiega - potrebbe essere impiegata utilmente per iniziative di solidarietà, destinando la carne alle mense della Caritas o al Banco Alimentare. Sarebbe un ulteriore segnale da parte della Regione nei confronti di tante famiglie in difficoltà, che andrebbe a sommarsi a interventi e misure già in atto a favore di chi si trova in una situazione di disagio".
 

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