Tifone Filippine: la 46ma Brigata Aerea rientra a Pisa dopo la missione
Erano partiti lo scorso 16 novembre i due velivoli dell'Aeronautica Militare che hanno portato aiuti umanitari alle popolazioni devastate dal tifone Hayan che ha causato migliaia di morti e distrutto interi villaggi
Sono rientrati ieri a Pisa i due velivoli dell'Aeronautica Militare impegnati da più di un mese nelle Filippine in soccorso della popolazione colpita dal tifone Hayan che lo scorso 8 novembre ha causato migliaia di morti e ingentissimi danni a città e villaggi. La missione è partita da Pisa il 16 novembre con il trasporto nelle Filippine, a bordo di un C-130J della 46/a Brigata Aerea, di un ospedale da campo della Protezione Civile. Successivamente è stato inviato un C-27J dell'Aeronautica Militare, del Reparto Trasporti di Pisa. I due aerei sono stati messi a disposizione delle diverse organizzazioni che sul posto coordinavano i soccorsi, trasportando beni di prima necessità per l'emergenza umanitaria: in particolare generi alimentari (per lo più sacchi di riso), acqua, generatori di corrente e tende per rimpiazzare le case distrutte dal tifone.
"Avete dato lustro alla politica estera italiana - così il generale Roberto Boi, comandante della 46/a Brigata aerea, ha salutato il rientro a Pisa degli equipaggi - una missione alla quale abbiamo partecipato come forza armata e il concetto di forza racchiude in sé anche quelli di passione e solidarietà che voi avete espresso in questa esperienza". Boi ha poi sottolineato che per i militari appena rientrati quella trascorsa è stata "un'avventura avvincente" e ora che sono tornati dalle loro famiglie: "Faranno bene, durante il periodo di festa e di meritato riposo, a riflettere e a coltivare questo momento per trarne insegnamento nel loro bagaglio esistenziale".
A ricevere gli aviatori c'era il vicesindaco Paolo Ghezzi: "La mia presenza qui - ha detto - non è di circostanza, ma è un segno di condivisione profonda perché la 46/a Brigata aerea porta nel mondo l'eccellenza pisana della protezione civile". Rivolgendosi direttamente ai militari, Ghezzi ha concluso: "Voi avete ridato speranza a quella gente e offerto solidarietà attraverso la vostra professionalità".