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Cronaca

Rigassificatore, Greenpeace: "Vogliamo certezze che non ci siano pericoli per l'ambiente"

L'associazione ambientalista si unisce al coro dei numerosi cittadini preoccupati dalla presenza al largo della nostra costa della nave Fsru Toscana. Greenpeace chiede garanzie sull'avvenuto collaudo dei bracci di carico

Non si placano le proteste intorno al rigassificatore della società Olt, che è presente da qualche giorno al largo della costa tra Pisa e Livorno, sollevando le preoccupazioni di cittadini e associazioni. Tra queste non poteva mancare Greenpeace che ieri ha inviato una lettera alla Capitaneria di Porto di Livorno per chiedere chiarimenti sull'attività della nave Fsru Toscana che entrerà in funzione nelle prossime settimane.

Nella nota, che auspica ''piena collaborazione con la Capitaneria di Porto'', Greenpeace chiede ''certezze sull'avvenuto collaudo dei bracci di carico che trasferiscono il gas liquefatto dalle gasiere al rigassificatore e chiede conferma dell'avvenuta eliminazione del cloro dagli scarichi in mare del rigassificatore stesso''. ''Sono due aspetti - aggiunge Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace - sui quali da tempo chiediamo invano chiarimenti. Siamo infatti perplessi sull'operazione di trasferimento, un'attività che è stata permessa in concomitanza con l'autorizzazione del rigassificatore Olt e vietata fino al giorno prima. L'autorizzazione è avvenuta anche sulla base di un parere del Gruppo di lavoro 'merci pericolose' che Greenpeace cerca di acquisire dal 2011. Ci risulta che anche ad alcuni parlamentari sia stato negato l'accesso a tale parere''.

Del resto, ha spiegato Giannì, ''secondo quanto affermato dal comitato tecnico regionale, i rischi di distacco dei bracci di carico non sono al momento 'minimizzati' e le conseguenze potrebbero essere devastanti ma alla Olt si chiede di raccogliere informazioni su impianti simili che, purtroppo, non esistono in tutto il mondo''. Infine, riguardo agli scarichi di cloro, Greenpeace ha denunciato da tempo che nel decreto di valutazione dell'impatto ambientale del rigassificatore ''non si fa cenno alla possibilità che ogni anno l'impianto sversi in mare decine di tonnellate di ipoclorito di sodio e interpellata in tal senso, nel novembre 2007, la Capitaneria di Porto di Livorno ha risposto che 'lo scarico a mare di ipoclorito di sodio, può essere del tutto evitato semplicemente adottando un ciclo di lavaggio a circuito chiuso'. Ora attendiamo di sapere se le promesse della Capitaneria sono state mantenute''.

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