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Cronaca Santa Croce sull'Arno

Santa Croce sull'Arno: rimosso l'amianto dalla ex Gozzini

Si è concluso il progetto dell'amministrazione di bonifica delle coperture dello stabile abbandonato

Si sono conclusi i lavori di rimozione dei materiali contenenti amianto all'area ex Gozzini di Santa Croce. Lo ha annunciato l'amministrazione, che ha così chiuso una vicenda si è protratta per anni: il complesso industriale dismesso occupa una porzione importante di un quartiere residenziale, la cui strada principale è via Curtatone e Montanara; la proprietà è privata e da anni è gestito dai commissari liquidatori della Primavera '90 - società cooperativa edilizia in lca, società che aveva acquisito l’area e che poi era fallita.

"Oggi siamo orgogliosi - si legge nella nota del Comune - di poter dire ai cittadini santacrocesi che l’area delle ex Gozzini è completamente libera dall’amianto, testimoniando materialmente che l’impegno che ci eravamo presi è stato portato in fondo. L’impegno della nostra amministrazione sul tema 'amianto' ha riguardato anche altri edifici pubblici: l’asilo nido Petuzzino, la Casa di Riposo G. Meacci, gli spogliatoi del campo sportivo Buti, i locali di servizio delle scuole medie, sono tutti stati oggetti di rimozione e bonifica dei materiali contenenti amianto. Accanto all'impegno diretto nella rimozione dell'amianto sulle proprietà pubbliche continua anche la partecipazione al tavolo amianto della Regione Toscana rivolto a studiare procedure e azioni con l'obiettivo di agevolare gli interventi pubblici e privati".

Le fasi del progetto

Un tavolo tecnico formato dal sindaco, dall’assessore all’Ambiente, dal responsabile dell’ufficio, dai capigruppo dei gruppi consiliari presenti in Consiglio Comunale e da un rappresentante del comitato cittadino che si era spontaneamente formato, ha seguito passo passo le operazioni e le procedure del progetto. Il secondo step ha riguardato lo studio di un percorso che rendesse possibile l’intervento di un Ente pubblico, con risorse proprie, in un’area di proprietà privata e, di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico, si è riusciti ad ottenere la garanzia per l’Ente del risarcimento da parte del futuro acquirente. 

Poi c'è stata la parte operativa. Il primo passaggio è stato mappare l’intero complesso, andando a censire i materiali presenti e le varie tipologie costruttive per poi programmare la rimozione che è stata suddivisa in tre fasi. "Siamo riusciti - spiega l'amministrazione - a trovare nei bilanci di esercizio 2016, 2017 e 2018, le risorse da destinare alle tre fasi, intervenendo ogni anno su di una e seguendo una logica di rimozione basata sulla vicinanza delle abitazioni alle coperture di amianto. La fase 1 ha interessato le coperture più vicine alle abitazioni, poste entro 5 metri da edifici residenziali, per una superficie di circa 3.000 mq di amianto; la fase 2 le coperture poste entro 15 metri da edifici residenziali, per una superficie di circa 3.900 mq e infine la fase 3 le coperture in amianto rimanenti, poste a distanza maggiore di 15 metri da edifici residenziali, per una superficie di circa 5.700 mq.

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