Riorganizzazione di Poste Italiane: possibile riduzione delle consegne in Val di Cecina

Un piano di ristrutturazione che potrebbe portare a 50 esuberi, con la previsione di macro zone, anche in provincia di Pisa, dove la posta sarà portata ad aprire un giorno si e uno no. Una volta alla settimana, se il giorno di consegna capita in un festivo infrasettimanale. E' quanto ha denunciato nei giorni scorsi il sindacato di categoria Slc Cgil della Toscana Area Servizi, che ha lanciato la mobilitazione del personale di Poste Italiane in tutta la Toscana, con l'attuale sciopero delle prestazioni aggiuntive fino al 18 di novembre, con ripartenza anche a dicembre.

Nell'area pisana potrebbero essere coinvolte Volterra, Pomarance, Monteverdi Marittimo, Montecatini Val di Cecina e Castel Nuovo Val di Cecina. "Diminuire la consegna in Alta Val di Cecina - ha detto l'assessore del Comune di Volterra Paolo Moschi - renderebbe ancora più periferica l'area e noi non lo possiamo accettare. Vorrei ricordare che Poste Italiane non si può muovere come un soggetto unicamente privato. Nella nuova politica di Poste Italiane si vorrebbero tagliare costi, sportelli e postini, riducendo la consegna delle lettere a cinque giorni ogni due settimane (anziché cinque a settimana come previsto dalle norme europee). Vale a dire, dieci giorni al mese su trenta".

"Noi non ci stiamo - prosegue - e faremo battaglia, perchè questo renderebbe i cittadini della Val di Cecina di serie B. Sono favorevole alle privatizzazioni, ma non a quelle nelle quali quando va bene guadagna il privato, e quando va male si tagliano i servizi di base, servizi proprio per i quali Poste fu privatizzata. Il confronto preliminare con gli Enti Locali interessati dalle proposte di razionalizzazione della rete degli uffici postali non solo deve essere effettivo, ma anche considerato come obbligatorio da parte di Poste Italiane. I Comuni dell'Alta Val di Cecina sono in attesa di essere convocati per concordare preventivamente azioni che non possono essere calate dall'alto".