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Cronaca

Il Teatro Verdi riparte, Tangheroni e Patacca: "Ridiamo vita al legame tra palcoscenico e pubblico"

La presidente e il direttore artistico della Fondazione Teatro di Pisa fanno il punto a pochi giorni dal primo spettacolo con il pubblico in sala

Si respira un'aria frizzante nel foyer del Teatro. Le attività della biglietteria fervono, tra una chiamata e una richiesta di informazioni riguardo all'accesso in sala dei congiunti. In sottofondo i rumori dei tavoli esterni del bar riempiti in buon ordine dai clienti che consumano la loro colazione sognando il 15 maggio. Il giorno in cui le poltroncine del Teatro Verdi torneranno ad essere occupate dal pubblico: con il distanziamento, a capienza fortemente ridotta (da un minimo di 319 spettatori fino a un massimo di 460), in maschera (non nel senso 'artistico' dell'espressione). "Ma finalmente il teatro può tornare a vivere nella sua essenza più intima: lo spettacolo dal vivo si basa sul legame creato tra ciò che avviene sul palcoscenico e le emozioni provate dal pubblico".

La presidente della Fondazione Teatro di Pisa Patrizia Paoletti Tangheroni fatica a contenere la felicità per la ripartenza del Verdi: "Già nel primo lockdown del marzo 2020 il teatro non ha interrotto del tutto le proprie attività. Abbiamo cercato di mantenere vivo il legame con il pubblico. Però adesso tutti ci auguriamo di vivere la stagione della ripartenza definitiva. Grazie alle proposte del direttore artistico Enrico Stinchelli, una vera fucina inesauribile di idee, stiamo delineando una serie di eventi per tutti i gusti". Il Verdi è un'istituzione nazionale nell'ambito della lirica e dell'opera, "ma il nostro è anche un teatro proiettato al futuro - sottolinea la presidente - su input del direttore Stinchelli, condivisa e supportata a pieno da tutto la dirigenza della Fondazione, desideriamo proseguire con convinzione sulla strada dell'innovazione e dell'apertura a tutti i generi di rappresentazione dal vivo. Compresa la prosa".

Ecco perché sabato 15 maggio il capitolo iniziale della riapertura al pubblico vedrà protagonista il monologo di 'Esodo' di Simone Cristicchi: "Si tratta di una produzione esterna al Teatro Verdi, la prima in grado di salire sul palco con un preavviso così breve" spiega Patrizia Paoletti Tangheroni. "Grazie alla preziosa collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo onlus - prosegue la presidente della Fondazione Teatro di Pisa - potremo riaprire le porte al nostro pubblico. Poi ci sarà il grande appuntamento con il 'Gran galà di musica lirica' del 30 maggio". Pensato e organizzato dal direttore artistico Stinchelli, "lo spettacolo sarà interamente basato sulle voci nuove scovate attraverso le audizioni di giovani interpreti svolte lo scorso febbraio".

patrizia paoletti tangheroni presidente fondazione teatro pisa

Un'iniziativa del tutto innovativa per il Verdi, anche questa frutto della decisa volontà della dirigenza di aprire il teatro alle nuove generazioni. "Il Covid indubbiamente ha provocato problematiche molto grandi e parecchio gravi - affermano Paoletti Tangheroni e il direttore artistico Silvano Patacca - basti pensare a tutte le maestranze rimaste senza lavoro e con l'incubo delle retribuzioni azzerate. Però, come in ogni crisi, sono state generate anche potenziali opportunità che abbiamo cercato di sfruttare. Le audizioni per le nuove voci liriche sono una di queste". Al termine del casting il Verdi ha prodotto un dossier di voci e interpreti che verranno coinvolti nelle produzioni del Teatro. "Ad esempio la 'Tosca' che andrà in scena a luglio al Giardino Scotto sarà popolata, in gran parte, da protagonisti individuati nelle audizioni" sottolinea Paoletti Tangheroni.

Il Teatro Verdi, nel bel mezzo di una pandemia, si candida quindi a diventare il centro di riferimento nazionale dei giovani talenti. "La strada è ancora molto lunga e ricca di incognite - aggiunge Patacca - prima fra tutte la gestione della sicurezza sul palcoscenico e dietro le quinte, dove il lavoro dinamico di maestranze e attori genera potenziali pericoli di contagio decisamente più grandi rispetto al pubblico in sala, assegnato a postazioni fisse e statiche. Ma al di là di questo aspetto, prevale sicuramente la grande gioia per la ripartenza degli spettacoli in presenza del pubblico".

Silvano Patacca direttore amministrativo fondazione teatro di pisa

Il direttore artistico del Teatro entra nel dettaglio di questo aspetto: "I collegamenti in streaming, realizzati dal Verdi e da molti altri teatri, hanno fatto sì che il legame con il pubblico non venisse reciso del tutto. Ma certamente da oltre un anno la mancanza del rapporto diretto tra la platea e il palcoscenico è una ferita che, compatibilmente con l'andamento dei contagi e delle vaccinazioni, tutti auspichiamo possa rimarginarsi definitivamente. In questo senso, una volta messe in sicurezza le categorie principali, sarebbe opportuno prendere in considerazione anche la precedenza dei vaccini agli operatori dello spettacolo dal vivo".

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