Università: i sindacati protestano per la ripartizione dei risparmi
I sindacati bocciano la proposta di incremento delle indennità, dei compensi e dei gettoni di presenza per i membri degli organi monocratici e collegiali dell'università di Pisa
La recente riorganizzazione dell'ateneo con la nascita dei dipartimenti al posto delle facoltà, ha fatto risparmiare soldi che ora il rettore Massimo Augello e gli altri vertici universitari vorrebbero ripartire incrementendo le indennità e a questo proposito hanno recentemente approvato una delibera nel cda definendo il provvedimento prioritario.
I sindacati, però, in una lettera indirizzata ai vertici dell'ateneo e al personale, hanno espresso forte disappunto e contrarietà per la scelta fatta e invitano a tenere conto del conteso generale di difficoltà sociali e della conseguente attenzione mediatica a cui è sottoposta l'intera pubblica amministrazione per i suoi presunti alti costi e per le modalità di impiego del denaro pubblico.
Per questo Cgil, Cisl, Uil, Snals insieme alle Rsu e alla Usb chiedono invece che la riduzione delle strutture universitarie e la diminuzione dei componenti degli organi collegiali, sia contestualmente accompagnata dalla diminuzione del 10% di indennità, compensi e gettoni così da dare un segnale importante alla comunità accademica e cittadina per realizzare un reale risparmio di spesa e, in parte, coprire le esigenze degli studenti, o sotto forma di aumento dello stanziamento a essi destinato o di aumento dei servizi a essi rivolti.
"Infine - concludono i sindacati - il fatto che, pur aumentando le indennità dei componenti degli organi collegiali, la spesa complessiva comunque diminuirebbe, non ci pare una motivazione sufficiente per procedere in tal senso".