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Cronaca

Rissa in Galleria Gramsci, un testimone: "Litigio per compravendita di droga"

La Questura di Pisa ha rintracciato uno dei ragazzi ripreso dalle telecamere, già conosciuto per altri reati, denunciandolo per rissa. Pare fosse un litigio per un cellulare smarrito, ma un testimone parla di rivalità nell'attività di spaccio

Due versioni diverse dello stesso fatto, dove gli sforzi della Polizia per il controllo dell'area sembrano non bastare. Seppure la Questura parla di "netto miglioramento delle condizioni di vivibilità del quartiere", in quanto i reati registrati hanno subito "un crollo verticale in questi ultimi mesi", i fatti di ieri offrono lo spaccato delle ordinarie difficoltà che si vivono in zona Stazione, in particolare nelle gallerie di Viale Gramsci. A mostrare la differenza di percezione della situazione ci sono le ricostruzioni della vicenda offerte da un lato dalla Polizia e dall'altro da un testimone, che avrebbe assistito alla scena e raccolto informazioni.

LE INDAGINI. In pochi minuti dopo la rissa la Polizia era già sulle tracce degli autori. Una volante ha rintracciato verso le 15 un marocchino che nel video indossava un cappotto verde, autore in passato di reati contro la persone e il patrimonio. Sarebbe stato lui ad aver iniziato la colluttazione a causa di un fraintendimento: l'uomo ha spiegato agli agenti che era alla ricerca del cellulare perso dalla fidanzata, e quando ha chiesto ai presenti se lo avessero visto un connazionale si è sentito accusato di furto e lo ha insultato. Da lì la reazione spropositata e l'aggressione, con quindi la seguente denuncia per rissa.

Nessuno ha riportato ferite, tanto che in seguito, sempre secondo il fermato, i due litiganti si sarebbero chiariti. In ogni caso il denunciato verrà segnalato alla Procura in quanto già gravato dall'obbligo di presenza per altri reati, con quindi la misura che verrà aggravata.

LA TESTIMONIANZA. Diversa la versione di un testimone, che preferisce restare anonimo: "Ho visto la scena da lontano e mi sono fatto raccontare cosa è successo. Quello col cappello era lì per dare la droga al cliente, mentre l'altro ha detto 'vieni da me che è più buona'. Così hanno litigato, e quello che interviene nella rissa è andato a difendere il parente". "Io sono un cittadino straniero – prosegue – e queste cose mi fanno arrabbiare. Ho un lavoro, sono assicurato, e questi episodi fanno male perché poi le persone pensano queste brutte cose su di me".

I servizi di sicurezza straordinari richiedono grande sforzo alle forze dell'ordine: "Spiace rilevare – scrive la Questura – che nonostante il comportamento delle Forze di Polizia, che non risparmiano il loro impegno nell’assolvimento del difficile compito assegnatogli, sia da taluni sempre oggetto di severe quanto ingiustificate critiche".

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