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Cronaca

Ristoranti e bar scendono in piazza: "Clientela decimata, difficile sopravvivere"

A lanciare il flash mob, che si svolgerà lunedì in piazza dei Cavalieri, la neonata associazione Futuro Horeca Pisa: "Saremo in centinaia da tutta la Toscana"

Estensione della cassa integrazione in deroga fino alla fine dell'emergenza Covid-19 "per tutelare i nostri dipendenti che sono la parte più debole del sistema". Maggiore liquidità a sostegno degli affitti commerciali. Cancellazione di bollette e contributi. Sono le principali richieste che verranno avanzate nel corso di un flash mob che si svolgerà lunedì 25 maggio alle 16 in piazza dei Cavalieri. A lanciare la protesta la neonata associazione Futuro Horeca Pisa (che riunisce oltre 40 "delle più storiche" attività della provincia di Pisa fra hotel, ristoranti, bar etc), Opi, Apit e Ristoratori Toscani.

"Saremo centinaia di imprenditori, professionisti e partite iva provenienti da tutta la Toscana - spiega Dino Ricci, titolare del ristorante 'La Scaletta' e presidente di Futuro Horeca Pisa - scenderemo in piazza, una delle più importanti del mondo, insieme ai nostri collaboratori e dipendenti per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla nostra situazione. Tutto si svolgerà nel rispetto dei decreti governativi con i vari interventi che si succederanno dalla scalinata della Scuola Normale. In queste ultime settimane si è molto discusso sulle riaperture perdendo di vista quello che era il tema centrale: cioè non la data della ripartenza, ma le condizioni della stessa. Le nuove norme sono molto stringenti e servono più sostegni da parte dello Stato o molti di noi chiuderanno".

"Un'associazione apolitica e apartitica"

L'associazione si è costituita in questi giorni. "Siamo soprattutto un gruppo di amici e mestieranti - prosegue Ricci - che definirei lo 'zoccolo duro della Pisa storica'. Nelle settimane scorse abbiamo capito che le varie associazioni di categoria invece che lavorare in modo unitario per tutelare le imprese fanno solo a gara ad uscire per primi sui giornali".

Il direttivo è formato da: Locanda Sant’Agata, La Sosta dei Cavalieri, Osteria dei Cavalieri, La Buca di Carmine Iovine, Ristorante L’Europeo, Il Campano, Il Fantasma dell’Opera, Hostaria repubbliche marinare, La Panacea, Rosemary, La Scaletta, Piropo, Il mio Capriccio, Ristorante Santa Maria. "Pensiamo di essere la più autorevole rappresentanza di addetti ai lavori della città - continua Ricci - e siamo nati per tutelare i nostri interessi e quelli dei nostri dipendenti. Non abbiamo colore politico e siamo aperti al dialogo con tutti coloro che condivideranno i nostri progetti".

"Clientela decimata, difficile sopravvivere"

Ricci traccia quindi un primo bilancio dei primi giorni di attività, dopo la riapertura del 18 maggio. "Noi personalmente - spiega Ricci - come 'La Scaletta' non abbiamo nemmeno riaperto, perché in questa fase è più costoso riaprire che restare chiusi. Lo stesso hanno fatto molti altri ristoranti e bar. C'è anche chi ha già deciso di chiudere definitivamente. Tra paura e psicosi la clientela è decimata. I ristoranti che hanno riaperto fanno una media di 6/7 coperti al giorno ed è chiaro che sono numeri insostenibili. Lo stesso vale per bar e hotel". 

(Foto d'archivio)

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