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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Territorio flagellato dal maltempo, coro unanime dei sindaci: "Lo Stato deve fare la sua parte"

Nel corso della riunione che si è svolta lunedì a Firenze, alla presenza del governatore Enrico Rossi, i primi cittadini e assessori partecipanti hanno appoggiato la linea di azione proposta dallo stesso presidente regionale. I dettagli

"Tracciare insieme una linea politica precisa per le calamità naturali che, toccando ferro, potranno venire nel futuro".
Così Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, in una Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze, particolarmente affollata da sindaci e assessori comunali chiamati da lui stesso a dire la loro su un trittico di proposte avanzate dopo le recenti esperienze legate ad eventi alluvionali verificati su territori in
grandi difficoltà nel reperire le risorse necessarie.

Rossi, con l'assessore Anna Rita Bramerini a suo fianco, ha chiesto ai sindaci un consenso di fondo su tre tipi di richieste da avanzare al governo centrale: la sicurezza che da ora in poi tutti i cittadini italiani, ovunque essi abbiano la residenza, colpiti da calamità naturali si vedano riconosciuti dallo Stato lo stesso trattamento ad esempio sul pagamento dei danni, sulle scorte e sul dilazionamento delle tasse ("I cittadini sono stati trattati in modo difforme e questo non è accettabile"); la disponibilità dello Stato a collaborare con le Regioni negli interventi ("fondamentali") di prevenzione; la disponibilità dello Stato a pagare, agli Enti Locali, le spese per le somme urgenze venendo così incontro anche alle difficoltà giuridiche collegate ai vincoli finanziari che ingessano gli enti locali ("Non si può morire per Maastricht e neppure per il Fiscal Compact, non si può morire affogati o franati").

Rossi, in particolare, ha ribadito la necessità che lo Stato intervenga sulle azioni di prevenzione mettendo a disposizione della Regione Toscana risorse annue, per almeno un decennio, almeno pari a quelle stanziate dalla Regione stessa. "Siamo disponibili - ha spiegato - a stanziare 50 milioni ogni anno e se una cifra almeno analoga arrivasse dallo Stato, nel giro di un decennio avremmo reso sostenibile una adeguata attività di prevenzione su un territorio che ne ha evidente bisogno". Molti gli intervenuti nel successivo dibattito con un sostanziale consenso dei primi cittadini sulle proposte di Rossi.

VOLTERRA. Un piano specifico per le necessità di Volterra legate agli eventi calamitosi e la conservazione del suo patrimonio storico, artistico e architettonico. Questo il punto dibattuto ieri a Firenze per quanto riguarda la situazione della città etrusca, messa a dura prova dal maltempo delle scorse settimane.
"Raccolgo la proposta già avanzata dalla commissione cultura del Senato e dal senatore Nencini - ha detto l'assessore ai lavori pubblici del Comune di Volterra Paolo Moschi, presente all'incontro - della urgenza di un accordo quadro Stato – Regioni sugli interventi più urgenti relativi alla messa in sicurezza della città".
La proposta che adesso sarà passata al vaglio della Regione e dei ministeri competenti prevede la realizzazione di schede analitiche sulle contingenze attuali ma anche la realizzazione di una mappatura su quelle fragilità potenziali che potrebbero, in caso, di situazioni di allerta creare problemi simili a quelli che si sono verificati nelle settimane scorse con particolare riferimento alla conservazione delle mura etrusche e di quelle medievali.

 

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