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Cronaca San Giuliano Terme / Via Ulisse Dini

Roberta Ragusa, fiaccolata sotto il diluvio, il pm: "Omicidio premeditato"

San Giuliano Terme ha ricordato la donna scomparsa un anno fa con un convegno su scomparsi e una fiaccolata che poi si è conclusa con una messa. Intanto sul fronte delle indagini il cerchio potrebbe chiudersi

Duecento fiaccole accese per ricordare Roberta. Così San Giuliano Terme  si è stretta ieri intorno alla donna scomparsa un anno fa, nella fredda notte tra il 13 e il 14 gennaio 2011. Tra loro anche alcuni parenti, non però quelli più vicini, vale a dire il marito Antonio Logli, unico indagato, i due figli Daniele e Alessia e i suoceri.
"La vita di Roberta è sospesa tra ricerche e indagini, tra silenzi e dichiarazioni - ha affermato Elisa Pozza Tasca, presidente dell'associazione Penelope, che in tutta Italia si occupa di persone scomparse - chi dimentica, cancella e noi non dimentichiamo".

Intanto, sul fronte investigativo, per la prima volta il procuratore di Pisa ha azzardato un'ipotesi: "Sono convinto che si tratti di un omicidio premeditato, perché è molto difficile far sparire un cadavere in poche ore". Il riferimento, anche se sottinteso, è al marito Antonio Logli, 50 anni e da 10 mesi indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Compagno infedele (la relazione decennale con l'ex baby sitter dei figli è venuta alla luce solo dopo la scomparsa della moglie) e presunto assassino, contro il quale però mancherebbe la prova regina, quella che potrebbe inchiodarlo alle proprie responsabilità, tanto che il suo difensore, Roberto Cavani, ha ripetuto da mesi che il suo assistito "non ha nulla da nascondere ed è pronto a rispondere in qualunque momento alle richieste del pm". L'interrogatorio potrebbe avvenire nelle prossime settimane. Fonti investigative lo definiscono imminente, due-tre settimane al massimo. Anche perché l'indagine è approdata a "una fase cruciale e nell'estate scorsa ha subito un'accelerazione grazie ad elementi investigativi" che irrobustirebbero il quadro indiziario.

Sotto il diluvio hanno sfilato 200 fiaccole a San Giuliano per ricordare e chiedere verità. "Ci dispiace - ha detto Anna Maria Ragusa - avere scoperto solo dopo il disagio familiare nel quale viveva mia cugina". E la zia Marica Napolitano si è chiesta amara: "Suo marito e i suoi figli non sono qui neppure oggi: ma è possibile che nessuno volesse bene a questa donna?". Infine, la cugina pisana, Sonia Alpini, ha applaudito convinta quando un'altra parente ha ricordato che "Roberta non può essersene andata da sola dopo avere scoperto che il marito aveva l'amante, perché non era tipo da piegare la testa e scappare" e ha ricordato che nell'ultimo anno ha "incontrato solo qualche volta i suoi figli, senza però parlare mai di ciò che è accaduto per non provocare loro altri traumi perché, per quanto terribile possa sembrare, dentro quella famiglia continuano a vivere". (fonte Ansa)

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