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Cronaca San Giuliano Terme / Via Ulisse Dini

Roberta Ragusa, ritrovamento reperti: gli inquirenti alzano un muro

Nessun commento dagli investigatori che si occupano del caso della donna scomparsa da San Giuliano Terme. Nel pomeriggio di venerdì Tgcom aveva lanciato la notizia del ritrovamento di alcuni reperti riconducibili alla donna

Nessun commento. Non parlano gli investigatori il giorno dopo la notizia di Tgcom del ritrovamento di alcuni reperti riconducibili a Roberta Ragusa e già in possesso dei magistrati. I Carabinieri guidati dal comandante provinciale, colonnello Gioacchino Di Meglio, si trincerano dietro il silenzio e si rifiutano di parlare con i cronisti. Assenti in procura il procuratore Ugo Adinolfi e il pm titolare delle indagini Aldo Mantovani. Bocche cucite anche tra gli investigatori che conducono l'inchiesta: il colonnello Gianni Fedeli e il capitano Michele Cataneo, che hanno preferito non incontrare i giornalisti facendo dire al piantone della caserma che sulla vicenda non sarebbero andati oltre il 'no comment'.

Insomma non ci sono conferme, ma neppure smentite e questo potrebbe far pensare che dietro alla notizia lanciata da Tgcom si nasconda in realtà una verità che gli inquirenti non sono riusciti a tenere nascosta.

Intanto sul fronte della difesa, Roberto Cavani, avvocato del marito di Roberta, Antonio Logli, unico indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere, fa sapere di non "essere stato informato" dagli inquirenti di alcun ritrovamento ma che comunque se "si fosse trattato di resti umani avrebbero dovuto informarci in quanto parte del procedimento penale nell'eventualità di svolgere qualunque tipo di accertamento irripetibile".
Cavani ha anche ricordato che "quando furono ritrovati gli indumenti nel bosco di Montaione, (Firenze) fummo chiamati per effettuare il riconoscimento di quegli oggetti: questa volta non ci hanno informati". Resta dunque da chiarire la natura dei reperti e se imprimeranno un'accelerazione all'inchiesta. Secondo indiscrezioni, la raffica di interrogatori previsti (a cominciare dalla cerchia di amici e parenti della famiglia), che si concluderanno con l'esame dell'indagato, inizieranno solo dopo Pasqua.

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