Roberta Ragusa, silenzio assordante: il cognato sarà interrogato

Sono passati ormai oltre tre mesi da quella maledetta notte che ha inghiottito Roberta Ragusa, la donna di Gello di San Giuliano Terme svanita nel nulla una sera come tante. Gli appelli di tornare a casa lanciati ripetutamente dalla sua famiglia non sono serviti, così come l'iscrizione nel registo degli indagati del marito Antonio Logli: a suo carico infatti non c'è niente che possa far pensare all'ipotesi di omicidio, se non un rapporto coniugale non proprio rose e fiori. La relazione di Antonio con la segretaria dell'autoscuola ha fatto puntare il dito del piccolo paese di Gello contro di lui, che tradiva una moglie sofferente e abbandonata a se stessa, come hanno raccontato a più riprese le amiche della stessa Roberta. Poi, dopo falsi avvistamenti, è spuntata la testimonianza di Antonio Fusi, pensionato pontederese, che avrebbe dato un passaggio la notte della scomparsa ad una donna molto somigliante alla Ragusa. Anche lui è stato iscritto nel registro degli indagati, mentre si attendono gli esiti degli esami dei Ris sulla sua Fiat Panda, sulla quale sono state ritrovate tracce definite "interessanti".

Intanto è atteso in questi giorni l'interrogatorio di Giovanni Logli, fratello di Antonio e dunque cognato di Roberta, che vive proprio accanto alla villetta di Via Ulisse Dini. La sera della scomparsa era fuori con la famiglia, quindi non potrà di certo ricostruire quella notte tra il 13 e il 14 gennaio, ma dalla sua testimonianza gli inquirenti si aspettano di avere nuovi particolari sul rapporto tra moglie e marito.

Proseguono anche i preparativi per l'organizzazione di una perlustrazione approfondita del territorio: saranno impiegati un centinaio di uomini delle forze dell'ordine per cercare di trovare una qualche traccia dell'imprendiitrice scomparsa.