rotate-mobile
Cronaca San Giuliano Terme / Via Ulisse Dini

Roberta Ragusa, il testimone contattato dall'avvocato di Logli: "Mi sento seguito"

Nell'ultima puntata di 'Chi l'ha visto?', Loris Gozi mostra il luogo esatto dell'avvistamento di quella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2013, poi riferisce di persone che lo guardano e lo filmano con il cellulare: "E' qualcuno che frequenta l'autoscuola"

E' tornato a parlare davanti alle telecamere, di nuovo a volto scoperto, Loris Gozi, il supertestimone del caso Ragusa che già venerdì si era mostrato alla trasmissione di Rete Quattro 'Quarto Grado'. Ieri sera invece è stata la volta di 'Chi l'ha visto?'. Gozi ha mostrato il punto esatto dell'avvistamento di quella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012, quando in via Gigli vide prima il marito di Roberta fermo in auto e poi, poco dopo, un uomo e una donna litigare. Ha ripetuto delle due volte in cui, il giorno successivo, Logli ha suonato alla sua porta per chiedere se avesse visto qualcosa, e ricordato le varie volte in cui lo stesso Logli è stato visto passeggiare in via Gigli, guardandosi attorno e fissando poi un unico punto: la casa di Loris.

Il 36enne giostraio si sente solo, ha paura e si sente seguito. "Uno di loro, che frequenta l'autoscuola, mi filma con il telefonino" ha detto in tv. Poi quando a ottobre, dopo che aveva parlato con i Carabinieri, raccontando ciò che aveva visto, va nell'autoscuola Futura per prendere la patente della moto, Valdemaro Logli, padre di Antonio, fa un sacco di domande all'amico di Loris. "Non era la prima volta che andavo lì, certe domande, per sapere se lavoravo, se avevo figli, eccetera, casomai avrebbe dovute farle prima e porle direttamente a me, non al mio amico" ha detto Loris, che poi riferisce un altro fatto dopo la sua apparizione davanti alle telecamere: "Sono stato contattato dall'avvocato di Antonio Logli, Roberto Cavani, per un colloquio, mi ha detto che se non sarei andato ci saremmo visti in tribunale, io non sono andato". Cavani, contattato da 'Chi l'ha visto?', sottolinea che non c'era alcun scopo intimidatorio, era solo un modo per acquisire elementi utili per la difesa di Antonio Logli.

Il servizio termina con un nuovo appello: "Chi sa parli", perchè lo stesso Loris è convinto che qualcun'altro abbia visto qualcosa quella maledetta notte in cui la mamma di San Giuliano Terme è svanita nel nulla.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Roberta Ragusa, il testimone contattato dall'avvocato di Logli: "Mi sento seguito"

PisaToday è in caricamento