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Cronaca Via XX Settembre

Sala delle Baleari: restauro finito, si discute sui nuovi utilizzi

La Commissione Cultura ha effettuato un sopralluogo nella sede storica del Consiglio Comunale, che mostra tutta la bellezza del recupero. Adesso servono 358mila euro per gli impianti. Tornerà ad ospitare il consiglio, si discute per aprirla al pubblico

Gli affreschi seicenteschi, le decorazioni ed il soffitto ligneo sono tornati all'antico splendore. E' un gioiello la Sala delle Baleari, la sede storica del Consiglio Comunale di Pisa, che dopo 3 anni e mezzo di chiusura vede riaprire le sue porte dopo l'ultimazione dei restauri. Chiusa nel 2011 tornerà probabilmente ad essere utilizzata per le attività istituzionali a settembre, in base ai tempi degli ultimi lavori, necessari ad installare gli impianti elettrico e di climatizzazione funzionali alla utilizzazione. Un nuovo investimento da 358mila euro, che si aggiunge a quelli fatti in due tranche dalla Fondazione Pisa, rispettivamente di 270 e 137mila euro. Durante il sopralluogo della Commissione Cultura l'assessore Serfogli e l'architetto Pasqualetti hanno illustrato l'intervento compiuto, stimolando nuovamente il dibattito sulle limitazioni ed i nuovi utilizzi della sala.

"E' un recupero atteso da anni – ha illustrato Serfogli – il primo grazie va alla Fondazione Pisa, che è intervenuta finanziando il recupero dei due affreschi del Farella e del carteggiato ligneo, insieme alla volta dei Melani della Sala Rossa e le cornici e stucchi delle porte. Nella seconda tranche poi ha permesso il recupero dell'affresco del Pier Dandini ed il completamento della Sala Rossa. Adesso manca l'impianto elettrico, l'illuminazione, utile anche a valorizzare queste opere d'arte, ed il sistema di climatizzazione. Siamo già in fase avanzata per l'aggiudicazione di questi lavori; ragionevolmente pensiamo che il cantiere si possa aprire a fine marzo per concludersi a settembre; se poi si finisce prima o si può organizzare una apertura straordinaria per il Giugno Pisano vediamo".

Sala delle Baleari, completati i restauri: affreschi riportati allo stato originale

Durante il restauro è riaffiorato il grande valore artistico della Sala delle Baleari, che ha così stimolato la discussione sul suo futuro utilizzo. Un Ordine del Giorno votato all'unanimità del 2012 prevede il ritorno del Consiglio Comunale nella sala, mentre recenti proposte come quella dell'ex assessore Dario Danti parlano di una apertura al pubblico ed una fruizione aperta e turistica, comunque regolata. A richiamare l'attenzione sui problemi di conservazione è il direttore del Museo Nazionale di Palazzo Reale e di San Matteo Dario Matteoni, in rappresentanza della Soprintendenza: "Invito a fare una riflessione sull'utilizzo della sala e sui rischi che la destinazione d'uso può comportare. Segnalo a chi di dovere la necessità di valutare il rischio di cancellare tracce di storia, cosa che può accadere, come anche solo nel caso del pavimento monumentale. Non sono per la musealizzazione per forza, ma per un uso pubblico da ragionare".

A dare una risposta indicativa di quello che sarà è l'architetto Pasqualetti, che spiega come è stato progettato l'intero recupero e cosa esso prevede a questo punto: "La destinazione d'uso considerata nel recupero era ed è quella di operare il restauro in modo utile per ospitare il Consiglio Comunale. Durante i lavori abbiamo fatto considerazioni sui riflessi che l'attività può avere, ma basta regolare gli usi e avere accorgimenti, ad esempio riorganizzando ed alleggerendo l'arredo, per permettere anche aperture esterne".

L'uso ordinario istituzionale e quello turistico non sembrano quindi in conflitto, nonostante il richiamo alla cautela di Dario Matteoni, tanto che anche la presidente della Commissione Cultura Mazziotti apre ad ipotesi di "fruibilità al circuito turistico della città, rendendo la sala aperta alla città con ruoli di rappresentanza". Buscemi di Forza Italia ricorda che la doppia utilizzazione è tipica di luoghi pregiati e Garzella incalza che "chiudere i beni per anni porta all'abbandono degli stessi; a noi la sala ci è arrivata perché è stata usata e vissuta. La sede del Consiglio Comunale è questa, è un fatto culturale".

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