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Saldi estivi: shopping sfrenato o risparmio? I dati di Confcommercio

Arrivano i saldi estivi, si parte sabato 7 luglio. Domenica 8, i negozi del centro di Pisa resteranno aperti. Gli sconti saranni del 30-40%, Confcommerico stima una spesa media di 140 euro per ciascun pisano

Sabato inizierà ufficialmente la stagione dei saldi estivi e domenica 8 luglio, i negozi del centro storico di Pisa resteranno aperti. Per 60 giorni i prodotti stagionali o di moda, potranno essere esposti in saldo seguendo modalità ben distinte da quelli a prezzo pieno. I capi d'abbigliamento dovranno essere corredati da un cartellino indicante il prezzo di origine, la percentuale di sconto e il prezzo scontato. I saldi estivi rappresentano il 15% dell'intero fatturato annuo nei settori di abbigliamento e calzature, gli sconti si attesteranno in media nell'ordine del 30% - 40%. Si calcola che ciascun pisano potrà spendere in media circa 140 euro per gli acquisti in saldo.

La speranza dei commercianti è quella di recuperare il calo delle vendite. A soffrire della crisi sono soprattutto i prodotti di marca, con un calo brusco delle vendite nel 2011. Nel settore moda, abbigliamento e calzature, gli ultimi 15 mesi sono stati devastanti e in Italia sono cessate quasi 16 mila  aziende.

“Confermiamo che l'unificazione dell'avvio della stagione dei saldi è un fatto molto positivo - afferma Elisabetta Ficeli, vicedirettore Confcommercio Pisa - anche se le premesse non solo tra le più esaltanti. I consumatori confermano di continuare a gradire i saldi, per quanto le disponibilità economiche e il sentimento di fiducia sino molto contratti. Auspichiamo che i pisani e non solo i pisani, apprezzino l'apertura domenicale dei negozi in centro dedicandosi allo shopping”.

Più negative le parole di Federica Grassini, presidente Federmoda Confcommercio Pisa: "Fare previsioni riguardanti il nostro settore oggi è molto difficile. Da un lato le statistiche degli ultimi mesi pesano con percentuali negative mai viste dal secondo dopoguerra, mentre la feroce crisi economica e la conseguente perdita del potere di acquisto, non fanno ben sperare per il prossimo futuro. Quest'anno - conclude la Grassini -  abbiamo assistito ad un proliferare di vendite promozionali e liquidazioni, che non hanno portato nelle casse dei commercianti gli introiti sperati. Dubito fortemente che i saldi possano in qualche misura riscattare questa situazione di grande emergenza consumi: occorre restituire denaro e fiducia alla gente, affinché questa ritrovi il gusto di fare shopping”.

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