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Cronaca

Saldi, sabato al via i ribassi: quasi 300 euro a disposizione delle famiglie pisane

Sabato 3 gennaio partiranno gli sconti invernali in tutta la nostra regione. Si punta ad acquistare anche il necessario. I saldi rappresentano il 18-19% del fatturato annuo dei negozi che sperano nei ribassi per un rilancio

Da domani, sabato 3 gennaio, in anticipo rispetto al calendario iniziale, inizieranno i saldi in Toscana.

QUI PISA. Saranno 51mila i pisani che approfitteranno delle vendite di fine stagione nella città della Torre. Calcola l’ufficio studi di ConfcommercioPisa che ciascuna famiglia che acquista in saldo spenderà circa 290 euro, per un giro d’affari complessivo di 7 milioni e 350 mila euro. L’abbigliamento continuerà a rappresentare i prodotti largamente più venduti, seguito a distanza dalle calzature, in crescita rispetto allo scorso anno, accessori, biancheria intima, articoli sportivi e pelletteria. Gli sconti previsti alla clientela sono nell’ordine del 30%, mentre contestualmente continua a crescere la percentuale di coloro che hanno atteso i saldi invernali per acquistare qualsiasi prodotto e non soltanto quelli griffati. Si aspettano i saldi per acquistare anche il necessario. Non è un caso che la leva del prezzo sia negli anni diventata sempre più importante, visto che la percentuale di coloro che considerano determinante il prezzo è salita al 35%, di dieci punti superiore rispetto allo scorso anno.
Attendono i saldi per acquistare qualsiasi tipo di prodotto soprattutto i soggetti di genere femminile, i consumatori in età compresa tra i 45 e i 54 anni e residenti nelle grandi aree metropolitane. 

Per Federica Grassini, presidente di ConfcommercioPisa, “sarà confermata la tendenza degli acquisti nei negozi tradizionali e una scelta sempre più orientata al prodotto di qualità ad un prezzo accessibile. Spero che i saldi possano rappresentare per i negozi al dettaglio plurimarca finalmente un'occasione di rilancio. Complessivamente rappresentano il 18%-19% del fatturato annuo, anche se non sono una via d’uscita per i negozi del settore. I margini per le imprese restano comunque troppo bassi, è doveroso intervenire sui consumi, massacrati da tasse e spese obbligate, da una sfiducia nel futuro e un comprensibile atteggiamento prudenziale dei consumatori, sempre più indirizzati al contenimento delle spese”.
Secondo Federico Pieragnoli, direttore di ConfcommercioPisa, “consumi e redditi pro capite sono tornati indietro di vent’anni, mentre tredicesime e bonus di ottanta euro sono serviti a pagare soprattutto le tasse. Le famiglie sono disorientate, ma l’aspetto positivo è che l’attesa dei consumatori verso i saldi si conferma molto alta e la stragrande maggioranza di loro considera buono il rapporto qualità prezzo dei prodotti acquistati in saldo”.  

QUI PONTEDERA. Al via i saldi invernali anche a Pontedera. Saranno circa 7500 le famiglie, un pontederese su due,  che da domani acquisteranno in saldo capi di abbigliamento, calzature, accessori, per un valore complessivo di oltre 2 milioni e 100 mila euro. Queste le stime dell’ufficio studi di ConfcommercioPisa che calcola come ogni famiglia di Pontedera avrà a disposizione un budget di circa 280 euro per gli acquisti di fine stagione. Nonostante la previsione di una leggera flessione, i capi di abbigliamento continueranno a rappresentare i prodotti più venduti (92%), seguiti da calzature (66%), accessori ((22,7%), biancheria intima (20,6%), articoli sportivi (19,2%), pelletteria (17,7%).  Gli sconti medi sono stimati intorno al 30%.

“Saranno piccole le oscillazioni rispetto agli scorsi anni - è l’osservazione di Giovanni Nuti, vicepresidente di Confcommercio Valdera - nell’insieme, la differenza la farà per il 50% la credibilità del negozio e per l’altro 50% la disponibilità reddituale del cliente. I saldi alla fine sono un’opportunità per il cliente e premiano soprattutto i negozi di tradizione, che rappresentano una garanzia superiore”.    

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