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Cronaca

Amputato transfemorale a nuoto per 180 km: la Scuola Sant'Anna al fianco di Salvatore

Nuova impresa per Salvatore Cimmino, testimonial del 'Giro del mondo a nuoto', per sensibilizzare sui temi della disabilità. Sfida lanciata per l’estate 2016, con il supporto delle tecnologie dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna

La traversata in solitaria da Cuba alla Florida, nuotando per oltre 180 chilometri: è la nuova sfida lanciata da Salvatore Cimmino, un amputato transfemorale dipendente del gruppo Selex-ES, società del gruppo Finmeccanica, che intende proseguire così la sua campagna di sensibilizzazione sui diritti delle persone disabili e sulla necessità di intraprendere azioni concrete per liberare il mondo dalle barriere architettoniche, anche attraverso riforme che permettano loro di accedere alle tecnologie più avanzate, tra quelle disponibili. In vista della nuova tappa del giro del mondo a nuoto che Salvatore Cimmino intende completare e che ha avviato da dieci anni, diventando il testimonial dell’iniziativa 'A nuoto nei mari del globo, per un mondo senza barriere e senza frontiere', l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha ospitato, nella sede principale di Pontedera, il primo incontro sulle principali sfide logistiche e scientifiche in vista di questa traversata, durante l’estate 2016.

L’incontro è stato promosso dai bioingegneri Maria Chiara Carrozza della Scuola Superiore Sant’Anna ed Eugenio Guglielmelli dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, anche per estendere il coinvolgimento del mondo politico istituzionale – oltre che di quello accademico – nel sostenere le azioni di Salvatore Cimmino e la sua traversata dalla Cuba a Florida. Proprio la Scuola Superiore Sant’Anna si unirà all’Università Campus Bio-Medico di Roma per stare in prima linea nel sostenere e, allo stesso tempo, contribuire alla diffusione dell’iniziativa che Salvatore porterà a termine nell’estate 2016. Oltre a Salvatore Cimmino, erano presenti al primo incontro Duccio Cavalieri, docente al Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze e Alessandra Nardini, consigliere della Regione Toscana, insieme a docenti, ricercatori, allievi di dottorato dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna.

Dopo l’analisi con Salvatore Cimmino sulle sfide scientifiche e di carattere logistico della nuova traversata a nuoto, il dibattito si è soffermato sulle azioni da intraprendere per fare in modo che gli sforzi, di cui Salvatore Cimmino è diventato il portavoce, non restino vani e si garantisca la più alta diffusione delle tecnologie che possono contribuire a migliorare la qualità della vita di numerosi disabili.

“La disabilità - ha sottolineato Salvatore Cimmino - non deve essere più vista come un’eccezione della condizione umana, ma soltanto una sorgente di ricchezza. Disabilità significa diversità e la diversità è un’occasione di crescita sociale. C’è necessità di cambiamento. Attraverso cambiamenti normativi e una revisione del sistema sanitario nazionale occorre promuovere una diffusione massiva delle nuove tecnologie che permettano un miglioramento della qualità della vita e una conseguente più ampia e completa inclusione dei disabili all’interno della nostra società”.

“Quella di Salvatore - ha ricordato Maria Chiara Carrozza - è una sfida coraggiosa e pericolosa. Nuotare per tante ore e tanti chilometri richiederà un sacrificio enorme. Come donna delle istituzioni e scienziata non posso rimanere insensibile. Pertanto cercherò di fare del mio meglio per aiutare Salvatore in questa sua avventura”. “Il team di ricerca e l’Università Campus Bio-Medico di Roma - ha concluso Eugenio Guglielmelli - sono pronti ad aiutare Salvatore nella sua sfida, con mezzi tecnologici e supporto medico, a partire dalla prime fasi delle attività di preparazione atletica, che inizieranno a gennaio 2016”.

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