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Cronaca

Santa Croce in Fossabanda residenza studentesca: fermo il protocollo d'intesa con il Dsu

Per l'immobile recuperato era stata annunciata a gennaio 2015 la destinazione a residenza studentesca. Il Dsu informa che il dialogo con l'Amministrazione per il Protocollo d'Intesa non è ancora avvenuto: tempi incerti e documenti mai pervenuti

E' una lettera protocollata il 7 luglio del Diritto allo Studio della Toscana ad informare che la riconversione temporanea del complesso di Santa Croce in Fossabanda, destinato ad essere residenza studentesca per 4 anni, è ferma alle intenzioni.

Dopo le indicazioni dell'Amministrazione l'ente scrivente afferma che "l'Azienda deve purtroppo constatare che non risultano pervenute da codesta Amministrazione notizie in merito alle decisioni assunte rispetto al Protocollo d'Intesa relativo alla gestione del Complesso Santa Croce in Fossabanda ed alle eventuali tempistiche per la sottoscrizione del documento, per poi procedere alle verifiche utili alla predisposizione della concessione temporanea dell'immobile".

A mancare sono anche le documentazioni in merito allo stato della struttura, cioè le informazioni sulle impiantistiche e l'architettura, informazioni necessarie per la stima dei costi e la programmazione dei tempi per gli opportuni interventi da realizzare per gli scopi a cui l'immobile è destinato.

"Questi ritardi di fatto impediranno il completamento degli interventi per la sistemazione dell'ex-convento per il mese di settembre, ovvero in tempo utile per mettere a disposizione questi nuovi posti letto in prima assegnazione" è il commento della lista Una Città in Comune-Prc.

Insiste il gruppo consiliare: "In questi due anni abbiamo portato avanti, insieme con le organizzazioni studentesche e i movimenti, la proposta di un riutilizzo a fini sociali ed abbiamo avanzato delle osservazioni alla giunta per non aver portato questa delibera in consiglio comunale. La Conferenza Università e Territorio è stata estromessa nonostante i solleciti. Perché è tutto fermo?".

All'attacco anche i Cobas Pisa: "Non vorremmo che qualche fondazione bancaria fosse in agguato, interessata all'acquisto di un immobile di pregio magari a un prezzo ribassato come potrebbe accadere presto al palazzo ex Telecom. Il sostegno dei Cobas va agli studenti e a quanti si attiveranno per scongiurare questa eventuale ennesima operazione speculativa".

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