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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Pontedera

Sciopero assistenti sociali, lettera aperta al sindaco Millozzi: "No alla svendita del servizio"

I dipendenti in mobilitazione di Agape chiedono un incontro al primo cittadino, ripercorrendo con esempi le criticità previste nel cambio di appalto

Dopo la proclamazione dello sciopero del prossimo 10 gennaio, gli assistenti sociali della Cooperativa Sociale Onlus Agape hanno scritto una lettera aperta al sindaco di Pontedera Simone Millozzi. Annunciano così il presidio sotto il comune dalle ore 11, chiedendo al primo cittadino un incontro per approfondire con lui il problema.

Nella lettera si ricordano le "importanti criticità, in merito alle quali Le abbiamo a più riprese chiesto un confronto, inviandoLe comunicazioni ufficiali che non hanno ancora sortito effetti". Se fino ad oggi "seppur con estrema difficoltà - scrivono i lavoratori - abbiamo sempre sostenuto carichi di lavoro enormi, fronteggiando con professionalità e dedizione la complessità propria, e inevitabile, di vicende segnate da disagio e indigenza, con famiglie maltrattanti e abusanti, situazioni di emergenza abitativa e di profonda marginalità". Ma ora "l'organizzazione del Servizio Sociale, così come disposta da Agape a seguito del cambio di appalto, aggrava il contesto già critico in cui abbiamo lavorato, ed è lontano da quello in cui vorremmo poter lavorare in futuro".

"Nella nostra professione - prosegue la lettera - vivono e contano le storie delle persone. Storie difficili che chiedono tempi adeguati di ascolto e di riflessione. Quotidianamente, siamo chiamati a relazionarci con le Amministrazioni Comunali, con gli Avvocati, con le Forze dell'Ordine, i Medici, i Pediatri, gli Ospedali e con l'Autorità Giudiziaria, poiché le storie con cui abbiamo a che fare parlano in primo luogo di sofferenza economica e sociale, di violenza subita e di dolore. Nulla di tutto ciò, ne siamo certi, può essere affrontato con la 'svendita' dei Servizi Sociali, proprio perché si tratta di vicende drammatiche che richiedono interventi altamente qualificati, sui quali occorre investire anche in termini quantitativi, ovvero impiegando un adeguato numero di operatori".

I problemi denunciati: "Con il cambio d'appalto ci viene imposto un pesantissimo aggravio del carico di lavoro, il personale che presterà servizio è diminuito e, oltre al lavoro ordinario, dovrà garantire servizi quali la Reperibilità e il Pronto Intervento Sociale, nuovi per la Zona Pisana, già operativi nella Zona Valdera. Chiariamo con un esempio: se fino a pochi mesi fa per il servizio di Pronto Intervento Sociale erano previste 22 unità (personale Asl + personale esternalizzato Agape), da adesso le unità impiegate saranno 16 (ovvero solo il personale esternalizzato); lo stesso personale chiamato a svolgere il lavoro ordinario che le Amministrazioni Comunali hanno delegato alle Società della Salute. Come se non bastasse, aggiungiamo poi il trasferimento di sede di molti operatori: ciò comporterà un ulteriore smisurato aumento del lavoro degli operatori, che dovranno ricostruire reti prossimali di aiuto, e, soprattutto, una nuova fatica per gli assistiti, che saranno costretti a 'raccontarsi' ancora una volta".

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