Sciopero dei balneari: ombrelloni chiusi fino alle 11 del mattino
Gli operatori balneari di tutte le spiagge italiane e anche di quelle pisane, chiuderanno gli ombrelloni fino alle 11 del mattino, per protestare contro la nuova norma sulle 'aste' degli stabilimenti
Gli operatori del settore balneare chiuderanno gli ombrelloni di tutte le spiagge italiane per protesta: sono infuriati per la norma comunitaria che impone le aste delle concessioni demaniali per gli stabilimenti. E così, in altissima stagione, piazzano uno sciopero fino alle 11 del mattino.
Riccardo Borgo, Presidente del Sindacato Italiano Balneari: "Vogliamo dare un segnale forte al Governo affinché metta in atto quei provvedimenti che salvaguardino le nostre imprese, gli oltre 600 mila lavoratori del settore e soprattutto l’offerta balneare che costituisce da sempre il fiore all’occhiello del turismo italiano".
Anche l’europarlamentare della Lega Nord, Claudio Morganti, aderirà alla protesta dei balneari contro la direttiva: "Aderirò alla protesta - afferma l’esponente del Carroccio - tenendo chiuso il mio ombrellone in segno di solidarietà verso quelle aziende che hanno creato nel nostro Paese una vera eccellenza, di cui i poteri forti e le grandi multinazionali vogliono impossessarsi tramite una direttiva che non tiene conto delle specificità territoriali.
"Spero che da tale protesta - conclude Morganti - giunga al Governo un segnale forte della determinazione con la quale le aziende balneari vogliono difendere il proprio lavoro, e con esso il turismo balneare italiano. Da parlamentare europeo e da cliente appoggio tale iniziativa e spero che tutti i presenti sulla spiaggia facciano lo stesso".