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Cronaca

Sciopero anti-Renzi dei Cobas: agitazione revocata

La Commissione di garanzia governativa ha evidenziato dei problemi tali che il sindacato ha dovuto rinunciare: "Diritto allo sciopero negato"

Parlano di "diritto di sciopero negato" i Cobas, che hanno revocato l'agitazione del 29 aprile prevista in occasione della visita del premier Renzi. E' stata una misura resasi necessaria perché "qualora non revocassimo non solo il sindacato ma anche i lavoratori e le lavoratrici andrebbero in corso a sanzioni pecuniarie e a denunce per interruzione di pubblico servizio".

Ad aver infatti rilevato dei problemi è stata la Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Si chiede al sindacato di riformulare la proclamazione in quanto il periodo 24 aprile-2 maggio è oggetto di franchigia.

Ricostruiscono i Cobas: "L'assenza di democrazia nei luoghi di lavoro e il silenzio mediatico hanno colpito ancora. L'indizione di sciopero scaturiva dalla richiesta di lavoratori e lavoratrici che da anni attendono il rinnovo dei contratti nazionali, di quanti\e sono alle prese con i cambi di appalto che, in tempi di jobs act, rappresentano una costante minaccia con l'applicazione del contratto a tutele crescenti che dà ai padroni facoltà di licenziare cavandosela con la elemosina di un piccolo indennizzo. Lo sciopero generale di Pisa e provincia in concomitanza con la visita di Renzi non potrà tenersi perché la Commissione di garanzia è intervenuta contro i Cobas per la revoca dello stesso".

"Dal 1990, in Italia - spiega il sindacato - la libertà di sciopero è ridotta ai minimi termini grazie ad una legge, avallata da Cgil Cisl Uil, che ha introdotto non solo una lunga lista di servizi minimi da garantire sempre e comunque, ma con lunghi periodi nei quali è praticamente impedito lo sciopero per la cui indizione è necessaria una lunga trafila burocratica costruita ad arte per vanificarne l'efficacia. La commissione di garanzia ricorda che per molti servizi non si sciopera tra il 25 aprile e il 2 maggio, una pace sociale che stride con gli sfratti per morosità incolpevole che colpiscono migliaia di persone, con i lavori da fame malpagati (i voucher stanno sostituendo in molti settori i normali contratti), con una repressione che colpisce chi nei luoghi di lavoro non si rassegna e si oppone alla perdita di potere di acquista, alla soppressione delle libertà democratiche e sindacali, alla ulteriore limitazione del diritto di sciopero che con la soppressione del contratto nazionale rappresentano gli obiettivi del Governo Renzi".

Chiudono con un appello i Cobas: "Invitiamo lavoratori e lavoratrici che non potranno scioperare a prendere ferie e permessi perché dopo la negazione del diritto di sciopero vogliono anche imbavagliarci e noi non possiamo permetterlo. Contestiamo le politiche del Governo, partecipiamo alle mobilitazioni che attraverseranno Pisa in occasione della visita del premier Renzi".

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