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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Sciopero generale del 27 ottobre: anche il Sindacato Generale di Base aderisce

L'intervento di Federico Giusti e Antonio Piro che stanno effettuando volantinaggio per invitare i lavoratori a scioperare

Sarà sciopero generale nazionale venerdì 27 ottobre. A fermarsi saranno gli aderenti ai sindacati di base CUB, SGB e SICobas. La protesta è contro le politiche del Governo, dal Job Act alla buona scuola, dalla legge Fornero alla "ennesima Legge di Stabilità fatta a vantaggio degli imprenditori, delle banche e delle multinazionali mascherata dalla coperta sempre più stretta della 'beneficenza' e delle 'mancette' dei bonus" spiegano dal sindacato.

In Toscana la manifestazione regionale si terrà a Firenze, ma anche a Pisa i sindacati aderiscono allo sciopero. Tra essi anche il neonato Sindacato Generale di Base che in questi giorni sta volantinando nei luoghi di lavoro invitando a scioperare. Simbolo del lavoro per eccellenza a Pisa sicuramente l'area industriale di Ospedaletto. "Si tratta di uno dei luoghi simbolo dello sfruttamento - spiegano Federico Giusti e Antonio Piro, una vita nei Cobas e  oggi tra i promotori di Sgb in Toscana - un'area industriale piena di capannoni vuoti, di palazzi mai finiti di costruire, di aziende che hanno delocalizzato la produzione o chiuso i battenti senza neppure provvedere alla bonifica dell'area come la Carlo Colombo. Un modello di sviluppo che vede sorgere palazzi nuovi quando a poche centinaia di metri di distanza ci sono migliaia di metri quadrati in abbandono, una situazione degradante dove si sono persi troppi posti di lavoro. Abbiamo effettuato volantinaggio anche in Valdera nell'indotto Piaggio - proseguono - dove allo smantellamento della Ristori potrebbe seguire il licenziamento di oltre 70 dipendenti alla Tmm con la logistica che sarà sotto attacco a fine anno. La Piaggio è stata lasciata libera di delocalizzare produzione e di investire i profitti in borsa, si sono persi tra Piaggio e indotto migliaia di posti di lavoro solo negli ultimi 15 anni e il sindacato non ha sviluppato una opposizione reale a questi processi, anzi si è operato per la riduzione del danno ricorrendo agli ammortizzatori sociali che il Governo Renzi ha ridotto al lumicino. Industria 4.0 rischia di dare il colpo finale alla occupazione, soldi destinati agli industriali ma senza garanzie di ricadute occupazionali effettive".

Abrogare la Riforma Fornero, abbattere l'età pensionabile, stabilizzare i precari sono le parole d'ordine del Sindacato Generale di Base, scritte anche nel volantino in distribuzione al Cnr. "Il problema è drammatico al Cnr ma riguarda anche infermieri e oss negli ospedali senza dimenticare i precari negli enti locali - denunciano Giusti e Piro - perchè il sindaco Filippeschi solidarizza con i precari del Cnr ma non dà risposte ai precari nel suo Comune? E Fontanelli che ha votato in Parlamento le peggiori leggi contro i lavoratori oggi viene a farci la lezione. La legge Madia parla di stabilizzare 50mila precari ma il loro numero è sottostimato. I precari sono presenti in tutta la pubblica amministrazione con innumerevoli tipologie contrattuali. Gli enti di ricerca e la sanità senza di loro non andrebbero avanti. Il Governo non ha operato alcun censimento, la cifra dei 50mila è il risultato di calcoli della Ragioneria dello Stato e le nuove assunzioni saranno in competizione con gli aumenti contrattuali per gli statali che dovrebbero arrivare dopo 8 anni di blocco. Le amministrazioni pubbliche non hanno il dovere ma solo il potere di assumere i precari. La normativa è fumosa, scritta volutamente in termini generici. Per la copertura finanziaria delle assunzioni necessiterebbero di altri soldi rispetto ai pochi stanziati, per esempio riducendo le spese militari, tagliando i finanziamenti\sgravi a fondo perduto alle imprese che poi delocalizzano la produzione. Oltre dieci anni fa la stabilizzazione dei precari lasciò fuori gran parte degli aventi diritto, mentre oggi si rischia di escludere gli assegnisti di ricerca e i tempi determinati non in possesso dei requisiti richiesti, magari esclusi anche per pochi giorni".

"Poco si sa delle trattative in corso, di sicuro i fondi stanziati restano inadeguati - aggiungono ancora Piro e Giusti - solidarizzare con i precari, lottare per la loro assunzione significa anche rimettere in discussione le politiche di contenimento della spesa che hanno messo in ginocchio gli enti di ricerca e la pubblica amministrazione, rivendicare un piano di assunzioni che vada ben oltre quello del Governo, allargando le maglie degli stabilizzandi e i criteri necessari per essere inclusi". "Chiediamo come gesto concreto nei confronti dei precari della ricerca l'assunzione immediata di chi è nelle graduatorie dei concorsi già effettuati presso gli enti di ricerca. L’esaurimento di tutti i posti disponibili attraverso il mero scorrimento delle graduatorie potrebbe infatti escludere alcune categorie di precari dalla possibilità di essere assunti, perché non esistevano concorsi per questi profili, e consentire lo scorrimento anche di graduatorie dove non sono inseriti precari. Inoltre - concludono i rappresentanti del Sindacato Generale di Base - sarebbero totalmente ignorati i precari assegnisti di ricerca, evidentemente considerati poco rilevanti, ben sapendo che la condizione di assegnista di ricerca spesso è dovuta all’assenza di sufficienti fondi esterni per coprire i costi relativi".

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