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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Università, malattia e congedi riconosciuti solo in parte: lettori di lingua in sciopero

Sono 49 gli insegnanti che operano fra dipartimento e Cli. Flc Cgil ha proclamato lo stato di agitazione: "Non rispettati i diritti previsti dalla legge"

Una figura professionale di serie B. E' così che si sentono i lettori di lingua straniera, oggi 'Collaboratore ed Esperto Linguistico', dell'Università di Pisa, in stato di agitazione dal 12 al 16 novembre per chiedere la tutela dei propri diritti. Si tratta di 49 lavoratori, la grande maggioranza assunti a tempo indeterminato, che svolgono la loro attività in un contesto normativo particolare, dove sono "privati del pieno riconoscimento del diritto alla malattia, al lutto e agli altri congedi".

Spiega Pasquale Cuomo, della Federazione dei lavoratori della conoscenza della Cgil: "I lavoratori sono inquadrati come personale tecnico-amministrativo, hanno ad esempio un registro elettronico sul quale segnano le presenze. Il problema è che di fatto sono invece insegnanti di lingua, sia nei corsi di laurea che al Centro Linguistico (Cli), hanno un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro ma la normativa di dettaglio è lasciata alle università: l'Ateneo pisano ha previsto una disciplina che non riconosce a pieno questa attività, soprattutto sul piano dei diritti".

L'esempio più evidente è quello della malattia, come racconta la rappresentante dei lavoratori Carmen Llinares: "Se io manco da una lezione per malattia, poi devo recuperare le ore successivamente. Lo stipendio è garantito comunque, ma contrattualmente è come se poi pagassi io l'assenza perché devo svolgere altre attività per recuperarle. Se non recupero posso rischiare sanzioni". Il sistema ha un peso in particolare per l'attività del Cli, dato che "gli studenti pagano per i corsi in quel caso, se mi assento devo poi recuperare le ore stabilite". 

"Nel 2017 è stato eliminato - aggiunge Carmen - anche il periodo di tempo di comporto conosciuto come quarto d'ora accademico, che serviva ad esempio per spostarsi da un'aula all'altra. Nel complesso quindi possiamo dire che le ore di lezione da fare sono aumentate del 33% a parità di stipendio, con poi colleghi a tempo determinato che hanno perso il lavoro. Il tutto mentre si sente parlare di internazionalizzazione, ma vengono eliminati i corsi di cinese e giapponese".

La situazione particolare degli ex lettori viene da lontano. Flc Cgil aveva chiesto un tavolo di trattativa dal novembre dello scorso anno all'Università, al fine di risolvere l'annosa questione che ha le sue radici fin da prima del 1993. E' del 2 agosto 1993 la sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha previsto la stabilizzazione dei lettori negli atenei. Nel 1995 l'Italia è passata dalla figura del 'Lettore' a quella del 'Collaboratore ed Esperto Linguistico' (l. 236/1995), con un sostanziale declassamento che ha portato a cause e sentenze. Si arriva così nel 2004 ad un compromesso fra 26 degli operatori pisani e l'Università, una transazione che chiude la vicenda per gli ex lettori, ma la lascia aperta per i nuovi 'Cel', che sono rimasti esclusi dai benefici ottenuti, anche dal punto di vista retributivo. 

Si arriva quindi allo sciopero attuale del sindacato, per la "dilazione dei tempi" e la "mancata apertura di un tavolo negoziale". "Tanti di questi lavoratori sono cittadini italiani, gente qua da oltre 30 anni - conclude Cuomo - chiedono che sia riconosciuto loro ciò che è previsto per legge. E' bello poi che nonostante provengano da paesi e culture differenti, con anche differenze di retribuzione, hanno deciso comunque di lottare insieme per veder riconosciuta la propria professionalità".

Appoggia la rivendicazione dei lavoratori Sinistra Italiana provincia di Pisa: "Ci sono trattamenti spesso vergognosi: chi senza maternità, chi si vede aumentare le ore di lavoro del 33% a stipendio invariato, chi viene pagato di meno per uno stesso lavoro solo perché neo-assunto, chi non si vede riconoscere la malattia, chi non può disporre dei permessi... Parliamo di 49 persone che erogano nel complesso circa 15mila ore di insegnamento annue e che da ormai sei mesi attendono dal rettore Mancarella una risposta. Il sostegno attivo del sindacato degli studenti e delle studentesse è sicuramente un corroborante importante affinché i risultati di questa vertenza si possano presto vedere. Sosteniamo dunque la loro lotta, in ogni lingua possibile!".

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