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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Crespina

Si ferma la logistica: presidio alla Bartolini di Lavoria, caso lavoratori denunciati per uno sciopero

Picchetto sulla scia della mobilitazione nazionale indetta da SI Cobas e Adl Cobas, attiva dalla sera del 6 aprile

Le organizzazioni sindacali SI Cobas e Adl Cobas, in nome e per conto dei propri iscritti presso i siti delle aziende di logistica, trasporti e spedizioni che aderiscono a Fedit in epigrafe, hanno indetto uno sciopero nazionale a partire da ieri sera, 6 aprile. Un picchetto è partito anche presso il centro Bartolini di Lavoria, per cui il  Sindacato Intercategoriale Cobas parla anche di denunce subìte dai lavoratori a seguito di uno sciopero avvenuto durante la pandemia. 

In generale, in sindacati rivendicano "la prosecuzione delle relazioni industriali dirette con le aziende committenti, assistite da Fedit, per la piena applicazione degli accordi nazionali in essere e in prospettiva il rinnovo e la stesura di intese per il personale viaggiante, anche in virtù della rappresentatività e della presenza diffusa delle scriventi in tutto il territorio nazionale e di conseguenza, quindi, il rifiuto di impostare relazioni esclusivamente con i fornitori degli appalti". La comunicazione nazionale fa il paio con quella locale del SI Cobas: "Negli ultimi giorni Brt è stata commissariata dallo Stato, dopo essere stata accusata di aver usato finte cooperative per ottenere manodopera a prezzi più bassi, perlopiù risparmiando sull’Iva e sottopagando e sfruttando i lavoratori. Anche nel magazzino di Lavoria, dove lavorano circa 240 facchini, è dal 2018 che i lavoratori hanno alzato la testa e costituito il comitato di base SI Cobas proprio per mettere fine al sistema infernale delle finte cooperative, degli orari massacranti, delle umiliazioni di capi e capetti nei confronti dei lavoratori".

Viene quindi richiesto a livello generale un "tavolo di confronto sulle scelte strategiche dell’azienda sia per gli operatori di magazzino che per gli autisti, in considerazione anche del fatto che, al momento gli accordi in essere con Brt, con particolare riferimento agli esodi incentivati, risultano sospesi", insieme ad un "confronto serio per il superamento del sistema degli appalti rivelatosi oramai del tutto superato e foriero di grandi illegalità".

Sul centro di Lavoria invece, il sindacato, denuncia che mentre avveniva il commissariamento "a 16 persone che lavorano o che hanno lavorato al magazzino di Lavoria, sono arrivate delle gravissime accuse. Lavoratori denunciati perché, nel 2021 scioperavano con un presidio davanti ai cancelli per ottenere la stabilizzazione degli interinali, per ottenere come prevedeva la legge che i tamponi potessero essere a carico dei datori di lavoro, e per recuperare una parte di quei soldi dovuti ma non corrisposti in busta paga. Noi diciamo che il diritto allo sciopero non si tocca e le denunce non fermeranno le sacrosante rivendicazioni dei facchini. Infatti anche oggi alla Brt di Lavoria cosi come in moltissimi altri magazzini della logistica c'è fermento. Questi colossi della logistica hanno guadagnato tantissimo sulle spalle di chi lavora, e adesso è il momento che gli operai vengano stabilizzati e non più ricattati tramite contratti interinali. Adesso è il momento che queste aziende alzino gli stipendi e diano dei contributi contro questo aumento pazzesco del costo della vita. Quello incassano i facchini della logistica è sempre uguale, ma quello che viene speso per vivere e per venire a lavorare è aumentato del 20 per cento".

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