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Cronaca Pontedera

Pontedera, sit-in dei lavoratori davanti alla fabbrica: "Costretti a lavorare come schiavi"

Sciopero ad oltranza e mobilitazione per gli addetti alle pulizie della ditta Sole che denunciano le dure condizioni di lavoro cui sono sottoposti

Addetti alle pulizie operanti nella fabbrica Sole di Pontedera, gravitante nell'indotto Piaggio, in protesta nel primo pomeriggio di mercoledì 16 settembre davanti ai cancelli dell'azienda. I lavoratori hanno indetto da due giorni uno sciopero ad oltranza per manifestare il proprio dissenso contro la situazione lavorativa.

"Questa decisione è maturata dopo circa sette mesi di lavoro svolto in condizioni di vero e proprio caporalato - si legge in una nota dei lavoratori - le condizioni che contestiamo principalmente sono quelle inerenti all’organizzazione del lavoro, nei termini delle ore giornaliere che siamo costretti a fare, che vanno dal normale orario di 8 ore fino ad un picco di anche 20 ore consecutive con una sola pausa di 20 minuti. L’appalto della Sole alla nostra azienda Iscot Spa in realtà è completamente irregolare, in quanto tutti noi lavoratori siamo assunti da un’agenzia interinale, Synergue Italia, che nella realtà dei fatti è un terzo soggetto subappaltante; la Iscot, come azienda, non è mai stata presente sul lavoro, nè per organizzarlo nè per eseguirlo".

"Questa situazione - proseguono i lavoratori - è aggravata dalla nostra posizione contrattuale che vede i contratti rinnovati di 20 giorni in 20 giorni senza però mai un periodo di stacco lavorativo. L’estrema ricattabilità quindi ci ha costretti a lavorare come schiavi all’interno della Sole di Pontedera, con la costante minaccia di essere licenziati al primo rifiuto di quei ritmi e quei turni assurdi. Tra noi operai interinali, la Iscot ha delegato a due 'responsabili' tutta l’organizzazione del lavoro senza il riconoscimento di alcun livello sul contratto, né tanto meno in termini economici. Il ruolo di questi responsabili comprendeva organizzare i turni di lavoro di settimana in settimana, comprare il materiale e soprattutto la responsabilità dello svolgimento delle mansioni sottoscritte nel capitolato d’appalto da Iscot, prendendosi quindi le colpe di tutto quello non funzionava sul posto di lavoro".

Dunque oggi i lavoratori si sono ribellati dopo richieste di incontro con l'azienda, alle quali "non abbiamo ottenuto alcuna risposta se non minacce e false promesse". Da qui il sit-in di protesta di fronte ai cancelli.

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