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Polizia Municipale: la Commissione Garanzia blocca lo sciopero

Nella comunicazione della Commissione si legge che lo sciopero indetto dai vigili urbani per il 10 marzo non rispetta gli almeno dieci giorni di distanza che devono intercorrere con un'altra mobilitazione:è già fissato per l'8 marzo uno sciopero nazionale

Alla fine si sono visti costretti a revocare lo sciopero della Polizia Municipale indetto per il 10 marzo. Nessun ripensamento sui motivi della protesta che ha al centro le condizioni della Sesta Porta, ma alla base della decisione la comunicazione della Commissione di Garanzia ai sindacati coinvolti (Cgil-Cisl-Uil-Cobas).

La Commissione intima infatti la sospensione dell'agitazione per l'indizione della precedente indizione di uno sciopero nazionale (Slai Cobas) che riguarda tutte le categorie pubbliche e private per il giorno 8 marzo. In caso di scioperi generali o scioperi riguardanti una pluralità di settori deve essere infatti rispettato per legge un intervallo oggettivo minimo di dieci giorni tra la data di effettuazione dello sciopero generale e/o intercategoriale e le date di effettuazione degli scioperi di ambito minore, proclamati sia prima che dopo.
"Non ci resta quindi che revocare lo sciopero prima di incorrere nelle sanzioni pecuniarie della Commissione di Garanzia - affermano dai Cobas Pubblico Impiego che hanno preso la decisione - sanzioni rivolte non solo alla organizzazione sindacale ma anche ai dipendenti partecipanti ad uno sciopero 'non autorizzato'".
"Abbiamo di fronte a noi varie possibilità - spiegano i Cobas - proclamare lo sciopero il giorno 18 marzo in concomitanza con altro sciopero nazionale (non è possibile il giorno 8 perchè tra la proclamazione e lo svolgimento dello sciopero devono passare almeno 10 giorni) o rinviare ulteriormente la data causa arrivo del periodo pasquale".

La normativa infatti prevede che non possono essere proclamati scioperi nei seguenti periodi:
- dal 10 al 20 agosto;
- dal 23 dicembre al 7 gennaio;
- cinque giorni prima delle festività pasquali e tre giorni dopo;
- tre giorni prima e tre giorni dopo la commemorazione dei defunti;
- il giorno di pagamento di stipendi e pensioni;
- nei cinque giorni che precedono e nei cinque giorni che seguono le consultazioni elettorali europee, nazionali, regionali, provinciali, comunali, circoscrizionali e referendarie nazionali e locali.

"Sarà il caso - auspicano i Cobas Pubblico Impiego - che personale e organizzazioni sindacali decidano insieme a quando posticipare lo sciopero se vogliamo mantenerlo come forma di lotta da adottare nell'ente Comune di Pisa. Viene meno la mobilitazione del giorno 10 marzo che potrà avvenire solo fuori dall'orario di servizio".
"Non possiamo che evidenziare l'assenza di libertà sindacale in questo paese che trasforma un diritto costituzionale, come quello dello sciopero, in una gentil concessione governativa" concludono dai Cobas Pubblico Impiego.

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