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Cronaca

Sciopero delle farmacie comunali: adesione del 90% a Pisa e provincia

L'astensione dal servizio, coordinata a livello regionale, è stata realizzata per protestare contro il mancato rinnovo del Contratto nazionale, atteso dal 2015

Lunedì 30 maggio in Toscana c'è stata un'alta adesione allo sciopero regionale per le lavoratrici e i lavoratori delle farmacie comunali (ex municipalizzate): si è svolto anche un partecipato presidio davanti alla sede Cispel di Firenze con tanti camici bianchi. L’iniziativa sta all’interno di una mobilitazione nazionale, lanciata dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto nazionale scaduto ormai da sette anni. Lo sciopero è avvenuto dopo anni di attesa per il rinnovo contrattuale che ancora stenta ad arrivare, nonostante il contratto sia scaduto ormai dal 2015. L’adesione è stata altissima sia a Pisa che nei comuni limitrofi, con punte del 100% su Pisa, San Miniato e Santa Croce, dove sono rimaste chiuse le comunali, al netto di quelle necessariamente aperte per turno. In generale nel territorio l’adesione è stata di circa il 90%.

"Chi lavora nelle farmacie garantisce sempre più servizi sanitari senza avere da troppo tempo riconoscimento professionale ed economico. Dopo tutto il lavoro fatto per i cittadini in pandemia, dopo 7 anni senza rinnovo del Contratto, servono adeguamenti" hanno detto i sindacati. In Toscana le farmacie comunali sono più di 200 per quasi 700 lavoratori. "Si tratta di un settore con lavoratori e lavoratrici di alto livello, da tempo vengono chieste loro ancora mansioni aggiuntive ad alta professionalità che però poi non è riconosciuta nel Contratto. Oggi in Toscana è stata altissima l’adesione allo sciopero, siamo al cospetto di una risposta importante che non può non essere ascoltata dalle controparti" ha spiegato Luisella Brotini di Filcams Cgil Toscana. "Il presidio in via Paisiello è stato molto partecipato, così come l’adesione allo sciopero è stata altissima, con punte del 100%. Da Firenze e dalla Toscana parte un messaggio forte alle controparti in vista dell’incontro di domani col sindacato: la professionalità di queste lavoratrici e questi lavoratori deve essere valorizzata" ha dichiarato Chiara Liberati di Filcams Cgil Firenze.

Alla base della protesta di oggi, hanno spiegato Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, "l’indisponibilità dell’Associazione datoriale Assofarm a definire un impianto normativo ed economico adeguato alle professionalità del comparto, che tanto ha dato nel corso della pandemia, anche a fronte delle modifiche legislative intervenute che hanno cambiato in maniera sostanziale il lavoro del farmacista. Salario, orario di lavoro, mercato del lavoro e professionalità sono gli argomenti sui quali le proposte dell’associazione datoriale appaiono pesantemente insufficienti. Inaccettabile la richiesta datoriale di aumentare a 40 ore effettive l'orario di lavoro, in un settore in cui tra l'altro lavora un'ampia maggioranza di donne. Insufficiente, infine, anche la proposta datoriale sul riconoscimento della professionalità, quantificata da Assofarm con ‘un’indennità mensile di 20 euro lordi per i farmacisti che realizzino tutte le mansioni della farmacia dei servizi, di cui almeno 100 vaccinazioni l'anno".

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