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Cronaca Pontedera

Pontedera, sciopero Tmm: in centinaia al corteo di protesta

Tanta partecipazione all'agitazione provinciale dei metalmeccanici. L'azienda rischia la chiusura con il licenziamento di 85 dipendenti

E' stata grande l'adesione allo sciopero indetto per stamani, 4 settembre, dai sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil (più l'adesione dell'Usb), sul caso Tmm di Pontedera, l'azienda dell'indotto Piaggio a rischio chiusura con in ballo 85 posti di lavoro. Oltre i dipendenti sono state alcune centinaia le persone che hanno manifestanto in corteo, che ha chiuso il suo tragitto davanti l'azienda con gli interventi conclusivi. Lo scopo primario è quello di interrompere la liquidazione della società.

Molti rappresentanti delle istituzioni hanno voluto sostenere i lavoratori, ormai in lotta da un mese. "Abbiamo chiesto ed offerto alla proprietà di Tmm - ha affermato il sindaco di Pontedera Simone Millozzi - di metterci la faccia e di recuperare un minimo di credibilità verso i lavoratori, verso i sindacati, le istituzioni, verso l'intero territorio, ritirando immediatamente la procedura aperta di liquidazione e concedendoci più tempo per trovare soluzioni alternative. Un gesto di rispetto verso la città, verso quelle 85 persone licenziate senza nemmeno un preavviso, verso quelle famiglie che sono qui davanti ai cancelli della fabbrica da oltre 20 giorni, notte e giorno".

La soluzione passa anche dalla Piaggio, come già hanno fatto sapere più volte i sindacati. "Esiste - ha insistito il primo cittadino - anche una responsabilità sociale a cui non può sottrarsi Piaggio: una responsabilità che pretendiamo da chi molto ha avuto da questo territorio. Una responsabilità sociale che impegni Piaggio a dirci con chiarezza quali siano le sue strategie industriali, quale sia il ruolo dello stabilimento di Pontedera nel contesto delle sue politiche globali e internazionali, affinchè si possa misurare la capacità di risposta del poco di indotto che è rimasto. Il tessuto imprenditoriale locale deve accogliere assieme a Piaggio questa sfida".

Presenti i consiglieri regionali Alessandra Nardini e Andrea Pieroni: "Siamo qui per testimoniare, ancora una volta, la nostra vicinanza ai dipendenti e il nostro impegno perché si riesca ad evitare la chiusura dello stabilimento, a dare risposte certe e positive a chi, d'un tratto, si è trovato davanti alla concreta ipotesi di restare senza lavoro e al territorio, che ha bisogno di una nuova spinta che vada nella direzione opposta, ovvero verso il rilancio del comparto della componentistica auto-moto. Registriamo con soddisfazione la presenza di numerosi rappresentanti istituzionali della Valdera e guardiamo con fiducia all'incontro del tavolo ministeriale in programma per il prossimo 6 settembre". Solidarietà e vicinanza è stata espressa anche dal consigliere Antonio Mazzeo, che non ha potuto essere fisicamente presente alla manifestazione: "Come detto nell'ultima seduta di Consiglio non lasceremo soli i lavoratori e ci impegneremo a tutti i livelli per cercare una soluzione alternativa, come la costituzione su questo territorio del distretto della componentistica, che possa salvaguardare il futuro dell'azienda e i livelli occupazionali".

Sul posto anche Irene Galletti, consigliera regionale capogruppo M5S, e Andrea Paolucci, consigliere comunale M5S Pontedera. "Serve quanto prima qualcuno in grado di rilevare la proprietà Tmm e dare un futuro a questa azienda tramite un dialogo diretto con Piaggio - ha dichiarato Galletti - e accanto agli imprenditori 'puri', auspicati e annunciati da Rossi, potrebbe risultare utile vedere coinvolti gli 85 operai. Di certo se fossero stati comproprietari dell'azienda non si sarebbero inviati lettere di licenziamento in piena estate dopo una rincorsa a fare scorte di prodotti, con tanto di straordinari. La questione non può rimanere sul piano locale e per questo all’apertura dei lavori parlamentari sarà protocollata un'interrogazione della nostra senatrice Sara Paglini".

Il segretario provinciale di Sinistra Italiana ha commentato: "Riteniamo estremamente miope il comportamento dell'azienda, che mette in liquidazione una realtà estremamente attiva e svuota il territorio della Valdera di una fabbrica importante. La presenza dei lavoratori della Piaggio, oltre ad essere un ottimo segnale di solidarietà, manifesta in modo netto che il mondo del lavoro non si divide davanti alla presunzione di certi imprenditori. Auspichiamo quindi che l'impresa abbia la lungimiranza di proporre soluzioni diverse dalla messa in liquidazione, che mette in pericolo la dignità delle vite materiali di decine di famiglie ancorate al lavoro in questo territorio: i lavoratori e le lavoratrici non sono carne da macello!".

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