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Cronaca

No Tav, violenti scontri in Val di Susa: arrestato uno studente pisano

I No Tav di Pisa denunciano le brute violenze che si sono consumate l'altra notte al cantiere dell'Alta Velocità. Anche Marta, una dipendente di una cooperativa sociale di Pisa è stata picchiata dalla Polizia

Anche due studenti universitari pisani sono rimasti coinvolti negli scontri avvenuti nella notte tra venerdì e sabato in Val di Susa tra manifestanti e Polizia. Uno di loro è stato arrestato, mentre una ragazza avrebbe subito violenze dalle forze dell'ordine in caserma. Lo rende noto il comitato Pisa No Tav che ha promosso un'assemblea pubblica ieri pomeriggio a Pisa, alla quale hanno aderito Prc e la lista civica di sinistra Una città in comune.

"Durante questa ennesima manifestazione di dissenso gli apparati delle forze dell'ordine - si legge in una nota dei No Tav pisani - hanno dato vita a una vera e propria carneficina, prima militarizzando l'intera valle e tentando di fermare chi voleva raggiungere il concentramento per la passeggiata, successivamente instaurando una guerra svolta a colpi di lacrimogeni sparati ad altezza d'uomo e a distanza ravvicinata, manganelli e cariche a freddo". Lo studente arrestato in Piemonte è un membro del Collettivo Universitario Autonomo e insieme a lui in Valsusa c'era anche un'altra pisana che, denunciano i No Tav toscani, è stata picchiata "dalla polizia e le conseguenze di queste azioni sono nel referto del pronto soccorso: diversi punti di sutura al labbro e un braccio spezzato in ore di percosse avvenute successivamente al suo fermo".
 

"Marcello - si legge nella nota dei No Tav pisani - è uno studente della facoltà di medicina che, nonostante la sua giovane età, da anni è impegnato in attività sociali e nel movimento universitario, in particolare nella sua facoltà dove, durante la stagione No Gelmini, ha autogestito insieme ad altri un'aula abbandonata trasformandola in patrimonio degli studenti e delle studentesse. Marcello è un ragazzo che quotidianamente utilizza la sua passione e il suo impegno nello studio per la professione di medico al servizio dei più bisognosi; tra le varie iniziative portate avanti da questo amico e compagno c'è uno studio approfondito sugli effetti nocivi dei lacrimogeni cs di cui le forze dell'ordine italiane abusano soprattutto in Valsusa".

"Marta - prosegue la nota - lavora in cooperativa sociale, a Pisa è conosciuta da tutti nel mondo del volontariato, da anni si batte per i diritti del popolo palestinese e per la giustizia sociale. Sempre in prima fila per difendere i diritti negati e conquistarne di nuovi, ieri (venerdì, ndr) era in Valsusa anche lei, come Marcello, generosamente pronta a battersi per arrivare a disturbare il cantiere abusivo di Chiomonte. Durante uno dei tanti attacchi della polizia è stata fermata e poi barbaramente percossa da chi dice di voler difendere i cittadini. Ancora una volta nel nostro paese le forze dell’ordine abusano della divisa per commettere atti violenti contro chi esercita il diritto a manifestare il dissenso".

 

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