Scontri Pisa-Brescia: condannati otto tifosi nerazzurri
Rito abbreviato per le otto persone ritenute responsabili di scontri con tifosi bresciani e forze dell'ordine. Secondo il pm si trattò di un agguato pre-organizzato
Sono stati condannati con pene da un anno a un anno e due mesi, con rito abbreviato, otto tifosi del Pisa per gli scontri in occasione di Pisa - Brescia dello scorso settembre a Empoli. I supporter pisani dovranno pagare una somma complessiva di 5.000 euro a titolo risarcitorio agli agenti rimasti feriti. Le accuse erano di danneggiamento, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Secondo la ricostruzione del pubblico ministero, i tifosi prepararono un vero e proprio agguato bloccando prima della partita il pullman dei tifosi del Brescia e dando vita ad una rissa con cinghie, bastoni, ombrelli e altri oggetti. Sempre secondo la ricostruzione del pm del Tribunale di Firenze, dopo che le forze dell'ordine sedarono la rissa tra bresciani e pisani, questi ultimi attaccarono gli stessi agenti.
Il difensore degli otto tifosi, l'avvocato Giulia Padovani, ha invece sostenuto che dopo la rissa coi bresciani due tifosi nerazzurri furono spintonati da un agente mentre stavano raggiungendo il gruppo (in tutto furono fermati e denunciati 92 ultras nerazzurri). A questo punto uno dei due reagì, dando vita allo scontro con la Polizia. L'avvocato Padovani annuncia il ricorso in appello.