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Cronaca

Scontri in Consiglio Comunale, l'assessore Forte: "Una ciaffata alle Istituzioni"

Confcommercio e i commercianti del Litorale avevano esposto le problematiche della costa pisana, uscendo poi dall'aula senza ascoltare la replica dell'amministrazione comunale. Un gesto fermamente condannato da molti consiglieri

Una ciaffata alle Istituzioni. E' definita così dall'assessore al commercio del Comune di Pisa Giuseppe Forte la protesta, con offese al seguito, che è andata di scena giovedì scorso in consiglio comunale, quando gli operatori commerciali, guidati dal direttore di Confcommercio Pisa Federico Pieragnoli, hanno esposto le problematiche del litorale, per poi uscire dalla Sala Regia senza ascoltare la risposta dell'amministrazione. Un gesto che è stato condannato da molti consiglieri e che l'assessore Forte condanna fermamente anche sulla sua pagina Fb. Ecco ciò che scrive:

"Quanto successo in consiglio comunale giovedì 21 marzo, senza retorica, non credo abbia precedenti ne a Pisa ne altrove. Vedo che si continua ad insistere in un modo che ritengo sbagliato. Dal 2008 ad oggi (contate da agenda), l’assessorato al Commercio ha incontrato le categorie economiche (Confcommercio inclusa naturalmente) in oltre 100 appuntamenti ufficiali e non posso contare le volte informali. Incontri di concertazione, consultazione, di analisi e proposta. Spesso dagli esiti condivisi, alcune volte meno altre, com’è naturale in queste cose, in contrapposizione. In questi incontri non è mai mancato il rispetto reciproco, anche quando si era su posizioni distanti. Questo é il ruolo che compete alle istituzioni pubbliche ma anche alle associazioni di categoria (Confcommercio inclusa), le stesse che per leggi (nazionali e regionali oltre che per atti comunali) sono riconosciute come soggetto privilegiato del dialogo e della condivisione, alcune volte esclusivo.

Giovedì invece è andata in scena, senza timori di smentita, un'azione pensata e guidata dalla Confcommercio (che tende a dire gli operatori...) che per tramite del suo direttore ha offeso, non un Consigliere o un Assessore (già capitato più volte) ma la principale istituzione di Pisa. Si possono avere tutte le ragioni del mondo ma una Associazione come Confcommercio, che, direi 'per statuto', rappresenta gli operatori nei rapporti istituzionali, nei casi previsti dalla legge come in altri, non può dopo il suo intervento (alcuni contenuti tra l'altro oggettivamente falsi) guidare il popolo con tanto di volantino prestampato (logo di Confcommercio in cima e ben visibile) e abbandonare il consiglio platealmente dicendo che è dal 2008 che non riceve risposte? E gli oltre 100 incontri? E tutti quelli fatti con il Sindaco e gli altri Assessori? E con i consiglieri e al Consiglio di Partecipazione del litorale? E il dibattito democratico che ne sarebbe scaturito in consiglio con il contributo delle diverse forze presenti? Sindaco compreso?
Ma la 'piazzata' ripeto è stata organizzata e guidata da Confcommercio. É vero, a seguito della dichiarazione di abbandono dell'aula i toni dai banchi si sono alzati (non li giustifico), ma una cosa del genere non si era mai vista. Un'offesa grave al lavoro di tutti e al ruolo di ciascuno, un'offesa grave a mio avviso anche alla storia e al prestigio della Confcommercio stessa.

Non lo dice il Comune di Pisa, ma tutti, che la crisi è forte, i consumi di beni e servizi sono in picchiata, in termini economici per la spesa alimentare (bene primario) gli italiani spendono quanto spendevano nel 1989. É innegabile anche, lo dicono i dati, che realtà come quella di Pisa reggono meglio di altre (segnando numeri positivi in molti campi) per una serie di ragioni oggettive: grandi investimenti in corso, crescita costante negli anni su alcuni servizi importanti, arrivi e presenze turistiche aumentate, saldo comunque positivo (anche sul litorale) tra cessazioni ed aperture di nuove attività. Questo nonostante il progressivo depauperamento di risorse dallo stato verso i comuni, che incide fortemente sulla possibilità di spesa corrente. In questo quadro si pongono alcuni problemi di manutenzione e controllo del territorio e di riqualificazione urbana. La strada è quella dei progetti europei per la rigenerazione dei luoghi: il litorale merita un progetto organico che, come nel caso dei PIUSS nel centro cittadino, vanno cofinanziati al 40% e il presupposto per investire è avere conti in ordine e progettualità avanzata.

Questo ha fatto Pisa in questi anni complicati:
Quale altre realtà sono stato in grado di avere un passo come quello di Pisa?
Dove esiste in Italia un'altra realtà con la quantità di progetti pubblici e privati in cantiere o largamente programmati?
La crisi del settore del commercio è imputabile al Comune di Pisa?

Perché non si ha il coraggio di ammettere che in effetti questa volta la si è 'fatta un pò più grossa'? Certo la bara portata a spalla e spinta contro il portone del Comune (azione anch’essa guidata dal Direttore di Confcommercio Pieragnoli - il carro funebre partì da Piazza Carrara, proprio di fronte alla precedente sede dell’associazione), fu un evento poco degno, ma passi per quello che è stato. In questo caso era un Consiglio Comunale in cui la funzione di tutti era discutere e provare a cercare soluzioni condivise ai problemi.

Su questo qualcuno, se ci riesce, se ha voglia di abbandonare la polemica continua, per ristabilire un minimo di decoro, dovrebbe dare una risposta!
".
 

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