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Cronaca Santa Croce sull'Arno

Santa Croce sull'Arno, coltiva canapa indiana: voleva arrotondare lo stipendio

La strana coltivazione è stata notata da un agricoltore che ha avvisato i Carabinieri. Dopo due giorni di appostamenti è stato individuato il responsabile: si tratta di un 33enne che lavora presso una società di grafica pubblicitaria

Aveva creato un vero e proprio orto dietro al cimitero di Santa Croce sull'Arno. Peccato che non si dedicava alla coltivazione di grano o mais, aveva scelto un 'ortaggio' del tutto particolare, ovvero la canapa indiana. E' finito nei guai un italiano 33enne, dipendente di una società che opera nel settore della grafica pubblicitaria, che è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di San Miniato per il reato di produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nei mesi scorsi l’uomo aveva individuato in un campo di granoturco un’area idonea per avviare la sua attività di coltivazione. Così si era procurato tutto il necessario e, dopo la semina, con frequenza quasi quotidiana si recava sul posto per assistere e seguire lo sviluppo delle sue 'creature', nonché per raccogliere quelle pronte per l’essiccazione e la successiva vendita.

Purtroppo per lui però, malgrado le piante fossero ben nascoste, sono state notate dal proprietario del terreno, un agricoltore che, alla vista delle piante diverse da quelle da lui normalmente coltivate, si è rivolto ai Carabinieri denunciandone la scoperta. A quel punto gli uomini dell’Arma non sono subito intervenuti ma hanno messo a segno un'attività di osservazione per individuare il responsabile della coltivazione. Dopo due giorni di appostamenti hanno sorpreso con le mani nel sacco il proprietario delle piante, appositamente giunto sul posto con alcune taniche d’acqua per procedere alla loro irrigazione. La perquisizione dell’auto e dell’abitazione del giovane ha poi consentito di rinvenire altre piante, già in fase avanzata di essiccazione, nonché altro materiale utilizzato per la semina, la coltivazione, il confezionamento e lo spaccio dello stupefacente.

Il giovane, che è stato sin da subito collaborativo, ammettendo tutte le sue responsabilità, si è giustificato asserendo di aver iniziato la sua 'attività parallela' solo da poco tempo e col solo intento di arrotondare il suo 'magro' stipendio, ultimamente non più adeguato, dovendo sostenere anche le spese per il pagamento delle rate dell’auto recentemente acquistata.

Dopo l'arresto il 33enne è stato accompagnato al carcere Don Bosco di Pisa, da dove, dopo la convalida dell’arresto, è stato rimesso in libertà con l’applicazione della misura dell’obbligo di dimora presso la sua abitazione dalle ore 21 alle 7.

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