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Cronaca

E' Mattarella la cura per la politica italiana: il Capo dello stato confermato al Quirinale

Dopo una settimana di schermaglie, intrighi, scontri e votazioni, il presidente della Repubblica uscente ha ricevuto il secondo incarico dal Parlamento

Al termine di sei giorni e otto votazioni, il tredicesimo presidente della Repubblica è Sergio Mattarella. Di nuovo lui. Un bis che nella storia repubblicana ha un solo precedente: Giorgio Napolitano. Dopo una settimana di votazioni per il Quirinale, i partiti non sono riusciti a trovare un accordo per convergere su una figura che unisse il Parlamento, riunito in sede plenaria con i delegati regionali. La svolta è arrivata all'indomani dell'accordo, poi sfumato, sulla candidatura della Belloni, quando Salvini e Conte, dopo un incontro con i rispettivi gruppi, avevano detto di essere pronti a votare il profilo di una donna. Poi la doccia fredda. Dopo le bordate di Matteo Renzi e il "no a Belloni" di Forza Italia, Giorgia Meloni ha avuto parole durissime per i suoi alleati del centrodestra e si è detta molto delusa.

Ieri pomeriggio, sabato 29 gennaio, quindi i capi dei gruppi parlamentari sono saliti al Colle per andare a parlare proprio con il Capo dello Stato e chiedergli un sacrificio: quello di restare. Anche i presidenti di Regione, come accadde nel 2013 con Giorgio Napolitano, si sono recati al Quirinale per chiedere al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la disponibilità alla rielezione. Mattarella si è detto disponibile: "Farò del mio meglio" ha detto. "Ovviamente il presidente Mattarella si è messo a disposizione", ha confermato la capogruppo del gruppo Misto al Senato Julia Unterberger, lasciando il Quirinale dopo l'incontro tra i capigruppo e il presidente della Repubblica. "E' andato tutto bene", ha aggiunto qualcun altro. Lo spoglio in Parlamento è terminato con un lunghissimo applauso di una Camera surreale perchè semivuota. I numeri dicono che Mattarella, dopo Sandro Pertini, è il secondo Presidente più eletto della storia d'Italia con 759 voti. Seguono Nordio con 90 voti, Di Matteo con 37 voti, Berlusconi con 9, Belloni con 6, Draghi con 5. Sono 25 le schede bianche.

"L’elezione di Sergio Mattarella è un risultato di straordinaria importanza per l’Italia e gli italiani. E’ stato un onore poter far parte dei Grandi elettori che con il loro voto hanno contribuito alla rielezione di un presidente che per i prossimi sette anni garantirà da un lato l’equilibrio dei poteri dello Stato e dall’altro un rapporto serio, corretto e di grande autorevolezza nei confronti di tutti i cittadini". Così il presidente della Toscana Eugenio Giani saluta l'elezione di Sergio Mattarella a presidente della Repubblica italiana, come risultato dell'ottava votazione dell'Aula di Montecitorio.

"Devo dire - continua Giani - che mi ha fatto molto piacere, nell’incontro che ho avuto con lui nel pomeriggio insieme agli altri presidenti di Regione, rivedere sul suo volto lo stesso sorriso di quando ad ottobre ci siamo incontrati nel parco di San Rossore. In quell’occasione gli espressi la mia volontà di votarlo di nuovo ed oggi gliel’ho ripetuto. Sorridendo mi ha risposto che immaginava fosse un altro il suo compito, ma che era pronto a dare nuovamente la sua disponibilità nel momento in cui gli veniva chiesto. Rivolgo quindi a Sergio Mattarella i migliori auguri per il prossimo settennato. Credo che con la sua elezione l’Italia possa guardare con fiducia al futuro". 

"E mentre celebro la sua elezione - conclude il presidente Giani - ricordo che proprio questa mattina un altro grande politico molto legato alla Toscana, Giuliano Amato, è stato eletto presidente della Corte Costituzionale. Questo mi porta ad una riflessione finale. Il nostro Paese è guidato da Sergio Mattarella come presidente della Repubblica; da Mario Draghi, figura di straordinaria competenza e autorevolezza anche a livello internazionale, come presidente del Consiglio; da Giuliano Amato, come garante dei principi costituzionali e delle leggi che ad essi devono sempre far riferimento. Credo che si debba essere orgogliosi di queste tre grandi figure istituzionali, che svolgeranno la loro funzione nell’interesse dell’Italia e degli italiani".

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