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Cronaca Centro Storico / Piazza del Duomo

Bancarelle in piazza Duomo, inizia lo sgombero: dove si trasferiscono? Ancora nessuna risposta

I bancarellai di Piazza Duomo hanno iniziato lo sgombero delle loro strutture ma non sanno ancora dove potranno trasferirsi dato che non hanno accettato la soluzione di spostarsi nel parcheggio scambiatore di via Pietrasantina

Oggi, lunedì 23 settembre, è iniziato ufficialmente lo sgombero per le bancarelle di Piazza Duomo che lasceranno la loro location storica per permettere l'inizio dei lavori di ristrutturazione del Museo delle Sinopie. La situazione è molto delicata perché i bancarellai non sanno ancora dove riprenderanno la loro attività commerciale, dato che hanno rifiutato categoricamente la possibilità di spostarsi in via Pietrasantina. Le strutture però verranno comunque rimosse e portate nel parcheggio scambiatore, come stabilito dall'amministrazione comunale.

La tensione è innegabile, soprattutto dopo che i bancarellai hanno deposto l'ascia di guerra e deciso di fare un passo indietro per il bene comune, accettando di lasciare le loro sedi abituali. Il braccio di ferro con l'amministrazione è stato momentaneamente sospeso dopo l'accordo d'intesa trovato durante la Conferenza dei Servizi,  ma ora le preoccupazioni tornano a farsi sentire. I bancarellai non hanno ancora nessuna sede alternativa e in ballo c'è il futuro di tante persone che aspettano risposte per poter tornare a lavorare.

"Ormai è più di una settimana che non lavoriamo e siamo chiusi in questa gabbia - ha dichiarato Gianmarco Boni, coordinatore Commissione Mercato Duomo -  oggi iniziamo a smantellare le nostre strutture e portare la merce a casa ma non sappiamo ancora dove andare. Siamo in attesa di una risposta concreta da parte del Comune, dato che avevamo detto fin dall'inizio che non ci saremo trasferiti nel parcheggio scambiatore di Pietrasantina, un ghetto e una soluzione inaccettabile. Per sgomberare tutto ci vorranno due o tre giorni, anche se qualcuno ha anche il problema di dove collocare provvisoriamente la merce".

"Abbiamo già due sedi alternative da proporre e sono Piazza Manin e Piazza dell'Arcivescovado - prosegue Boni -  ovviamente per starci tutti non potremo utilizzare le solite strutture ma ne dovremo avere di più piccole. Potremmo affittare o noleggiare, a nostre spese, delle strutture più piccole come quelle di mini-gelaterie. Da parte nostra c'è collaborazione e volontà ma è giunto il momento di porre fine a questa situazione estenuante. Oggi dovremo incontrarci con l'assessore David Gay e non ci accontenteremo di un altro 'Ni' come risposta, vogliamo certezze".

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