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Cronaca Pisanova / Via Francesco Redi

Sgombero all'ex-convento Frati Bigi: le associazioni contro il sindaco

Un atto crudele secondo Nazione Rom e Everyone: l'azione intrapresa lunedì ha lasciato per strada numerose persone con bambini. Chieste le dimissioni di Filippeschi, appello di intervento invece a Enrico Rossi

La questione dello sgombero delle famiglie rom dall'ex convento dei Frati Bigi continua ad essere infuocata dopo il sopralluogo di ieri del sindaco Marco Filippeschi. Le famiglie occupanti avevano tempo fino alle 20 per lasciare l'edificio che dovrà ospitare un centro residenziale-commerciale. Ma oggi l'Associazione Nazione Rom insorge. "Ieri sera il sindaco di Pisa Marco Filippeschi ha personalmente diretto le operazioni di sgombero delle famiglie rom dall'ex convento dei Frati Bigi - afferma l'associazione in una nota - lo sgombero disumano di cui si è reso direttamente protagonista è stato denunciato agli uffici dell'Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali). Sono state violate le direttiva europee sulla non discriminazione 2000/43/Ce e la Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea".

L'azione razzista e disumana, scrive l'associazione, ha messo letteralmente sulla strada cinque famiglie rom con numerosi bambini senza concedere nessuna alternativa: le famiglie hanno trascorso la notte sotto un ponte.

"Chiediamo l'immediata apertura di un centro di accoglienza per i 40 cittadini europei di etnia rom privati della loro unica abitazione - sottolinea ancora l'Associazione Nazione Rom - chiediamo l'apertura di un tavolo locale e regionale previsto dalla Strategia Unar PCN, Enti Locali e Regionali. In Italia, in Toscana ed a Pisa è Apartheid".

Ma l'Associazione Nazione Rom non si ferma qui e chiede a gran voce anche le dimissioni del primo cittadino, che avrebbe affermato durante il consiglio comunale dello scorso 12 aprile: "Il Progetto Città Sottili prevede il tetto massimo di 550 rom nella città".
"ll sindaco ha dichiarato la propria politica razzista ed antieuropea - incalza l'Associazione Nazione Rom - la Carta dei Diritti Fondamentali UE prevede la piena ed assoluta
libertà di circolazione e di soggiorno per ogni cittadino europeo. Per lui i rom non hanno questo diritto e pone un numero chiuso. Per la grave violazione dei Diritti Fondamentali chiediamo le dimissioni immediate".

E si appella invece al presidente della Regione Toscana per trovare una sistemazione ai rom dei Frati Bigi, il Gruppo EveryOne, organizzazione internazionale per i diritti umani, che evidenzia come lo sgombero sia stato effettuato senza alcun programma socio-sanitario, esponendo alcune famiglie ai gravi danni della precarietà.

"Ci appelliamo a Enrico Rossi - spiega EveryOne - perché ha una dimensione umana improntata alla tolleranza e conosce bene i problemi di chi è povero. Lui stesso discende da una famiglia operaia ed è stato assessore alla sanità: due requisiti che lo rendono vicino alle classi sociali povere ed emarginate, colpite non solo da disagio sociale, ma da un serie di patologie causate dalla vita all'addiaccio, con un'alimentazione inadeguata e scarse possibilità di accesso all'assistenza medica. Gli chiediamo di manifestare umanità e solidarietà in mezzo a tanta crudeltà e indifferenza. Se il presidente della Regione decide di prendere in mano questa drammatica situazione umanitaria, organizzazioni come la nostra lo affiancheranno per identificare una soluzione duratura, capace di preservare la dignità e la vita delle famiglie colpite dallo sgombero e di inserirle in un percorso di integrazione, che vedrà gli adulti sani inserirsi nel mondo professionale, i malati curarsi con soluzione di continuità e i bambini studiare, giocare e crescere sereni come i loro coetanei italiani".

 

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