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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Siccità, allarme in provincia di Pisa: "Agricoltura in forte sofferenza"

Pochi giorni fa la Regione Toscana aveva dichiarato lo stato di emergenza per la situazione. Anche nel pisano le coltivazioni risentono del caldo e della scarsità di piogge

La primavera più calda degli ultimi due secoli unita alle temperature estive che si sono 'abbattute' sulla Toscana con temperature massime che hanno superato i 28 gradi (+3,3 gradi rispetto al 2016), al crollo delle precipitazioni (-64% pioggia rispetto alla prima decade di giugno del 2016) e alla drastica riduzione delle riserve idriche stanno mettendo a dura prova l’agricoltura. Compromessi i raccolti, dagli ortaggi alla frutta ma anche cereali ed i foraggi per l’alimentazione degli animali. A lanciare l’allarme è Coldiretti Pisa che informa le imprese della possibilità di segnalare ad Artea, tramite l’apposito modulo, eventuali danni derivanti dal perdurare della siccità.

Nel frattempo la Regione Toscana ha anticipato al 10 giugno il periodo a rischio per lo sviluppo di incendi boschivi e il conseguente divieto assoluto di abbruciamento di residui vegetali agricoli. In Toscana è stato dichiarato, negli scorsi giorni, lo stato di emergenza con l’attivazione di una speciale task force che dovrà presentare entro 30 giorni un piano straordinario di interventi per mitigare gli effetti della carenza idrica che è già misurabile nei nostri fiumi e nelle nostre riserve idriche. “L’agricoltura è in forte sofferenza - spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Pisa - scarseggiano i foraggi per il bestiame e stiamo registrando un crollo della produzione di miele. Manca l’acqua potabile in molti comuni mentre nei campi la carenza idrica sta provocando ingenti danni. L’emergenza è diffusa su tutta la provincia”.

"Caldo e siccità sono un mix esplosivo che - sottolinea Coldiretti - si somma all’ avanzata del bosco che senza alcun controllo si è impossessato dei terreni incolti con una densità che li rende del tutto impenetrabili ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza. Per combattere gli incendi Coldiretti ha elaborato un decalogo. La prima regola per non causare l'insorgenza di un incendio nel bosco è quella - afferma Coldiretti - di evitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde. Soprattutto nelle campagne - precisa la Coldiretti - non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall'automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi. Inoltre - continua Coldiretti - non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell'ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente. Nel caso in cui venga avvistato un incendio - consiglia la Coldiretti - non prendere iniziative autonome, ma occorre mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme per informare tempestivamente le autorità responsabili con i numeri di emergenza disponibili. Dal momento che - conclude Coldiretti - un elevato numero degli incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, occorre collaborare con le autorità responsabili per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono dei boschi". 

Coldiretti invita gli agricoltori, che sono le prime sentinella delle nostre campagne e delle nostre montagna, a segnalare ed avvisare con tempestività il Corpo Forestale dello Stato (1515), i Vigili del Fuoco (115) o la Sala Operativa permanente della Regione Toscana (800425425).

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