rotate-mobile
Cronaca

Siccità, da Coldiretti: "Un disastro dovuto alla cattiva gestione"

Il presidente provinciale di Coldiretti Fabrizio Filippi sostiene che molte gravi conseguenze dovute alla siccità, nel lago Santa Luce, si sarebbero potute evitare con una migliore gestione del problema

Il presidente provinciale di Coldiretti Fabrizio Filippi si è scagliato duramente contro le conseguenze della siccità che sta affliggendo la Val di cecina e la Valdera, sostendendo che molte criticità si sarebbero potute evitare con una migliore gestione dell'emergenza, già preannunciata lo scorso inverno. "La dichiarazione di stato di calamità è il minimo che si possa fare oggi di fronte al dramma della siccità - dichiara Filippi mentre raccoglie le tante testimonianze e lamentele degli agricoltori -  ma il prelievo irrazionale e la cattiva gestione della risorsa hanno peggiorato una situazione di per se molto grave".

Nella Val di Cecina, come nella Valdera il quadro è ormai conclamato: torrenti in secca, falde prosciugate ed inevitabile razionamento dell’acqua. Nel pisano non piove ormai dal 12 giugno e la prolungata siccità ha già compromesso i futuri raccolti. "Molte delle situazioni drammatiche che stiamo affrontando - analizza Filippi - potevano essere gestite preventivamente meglio. Non devono chiudere i consorzi di Bonifica perché in futuro saranno fondamentali per affrontare le anomalie del clima".

Prevenire è meglio che curare  - sottolineano da Coldiretti - l’elemento naturale è imprevedibile e fuori controllo, ma l’elemento umano deve fare la differenza. Questa circostanza era prevista e non si è fatto nulla per limitarne gli effetti. Non c’è più una goccia d’acqua nei campi, i prati sono deserti, gli allevamenti sono al collasso, e le vendemmie saranno un rebus tutto da scoprire. Temiamo anche per la stagione dell’olio. Questa siccità può azzerare le nostre produzioni".

Coldiretti riprende alcune proposte avanzate precedentemente, spiegando che sarà necessario dotare il territorio di strutture in grado di utilizzaree  conservare l’acqua quando c’è, e non in situazioni di difficoltà idrica. "Servono politiche per la realizzazione di piccoli pozzi - continua a dire il presidente di Coldiretti - creare laghetti artificiali e recuperare acque piovane, una soluzione da sempre utilizzata nelle campagne. Infine ci vuole una più attenta gestione dei torrenti. Il fine del piano non è solo agricolo, dati anche i numerosi incendi che si sono verificati in tutta la Regione".

 

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Siccità, da Coldiretti: "Un disastro dovuto alla cattiva gestione"

PisaToday è in caricamento