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Cronaca Porta Nuova

Sinistra Per al convegno “Partecipazione,autogestione e democrazia per una città dei beni comuni”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

All’interno del convegno “Partecipazione,autogestione e democrazia per una città dei beni comuni” promosso dal Municipio del Beni Comuni, Sinistra per… promuove una inziativa sul tema della casa che si terrà venerdì 25 gennaio alle 16.00 all’ex Colorificio Liberato,via Montelungo 70\633. All’iniziativa, realizzata col contributo dell'Unione Inquilini di Pisa, parteciperanno gli avvocati Claudio Lazzeri e Nicola Favati.

Il diritto alla casa e al buon abitare non corrisponde, come in molte elaborazioni degli ultimi decenni, ad una individuale affermazione di sè. Un diritto-privilegio dell’individuo o, al massimo, della famiglia, consacrato dai governi liberisti euro-americani per difendere la piccola proprietà dal becero “collettivismo”. Un diritto che tende a diventare l’oggetto della speculazione dei grandi proprietari immobiliari.

Le grandi proprietà, oltre ad esprimere un elevato livello di accumulazione della rendita, segnano anche il riferimento ideologico per le piccole speculazioni quotidiane: le 6 persone che, a Pisa, dispongono a testa di più di 100 appartamenti costituiscono una élites economica dominante con cui, spesso, la politica fa i conti in maniera subordinata e acquiescente.

Il privilegio di cementificare e diffondere il “mattone” sulla base delle proprie ricchezze ha prodotto, dunque, costruzione di grandi rendite e forme d’illegalità diffusa, come il fenomeno degli affitti in nero verso l’ampia platea di soggetti deboli che, a Pisa, è costituita in particolare dai 20mila studenti universitari fuorisede. Organizzazioni sindacali e movimenti studenteschi hanno cercato di porre un argine a questi fenomeni facendo leva sugli strumenti legali e su una lotta diffusa. Il 27 aprile 2010 è stato stipulato l’ultimo accordo territoriale per il contratto concordato, che nell’ottica dei firmatari doveva essere collegato a pratiche politiche e impegni chiari da parte dell’istituzione pubblica locale: garantire il diritto alla cittadinanza per gli studenti nel quadro della garanzia del “buon abitare” per tutte e tutti è un elemento funzionale ad evitare l’esclusione sociale. Per evitare il velleitarismo e la poca completezza di questi strumenti, proviamo a costruire un quadro di analisi in cui gli elementi giuridici sono abbinati al vasto patrimonio di esperienze di lotta e ri-pubblicizzazione del patrimonio immobiliare, specie di quello sfitto e lasciato disabitato. Un volume d’affari che su Pisa vale 65 mln € e che viene fatto scontare sulla pelle dei soggetti più deboli. Un elemento da riaffermare con forza, per costruire la democrazia dei diritti tutti interi e dei beni comuni.

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