Sinistra Per al convegno “Partecipazione,autogestione e democrazia per una città dei beni comuni”
All’interno del convegno “Partecipazione,
Il diritto alla casa e al buon abitare non corrisponde, come in molte elaborazioni degli ultimi decenni, ad una individuale affermazione di sè. Un diritto-privilegio dell’individuo o, al massimo, della famiglia, consacrato dai governi liberisti euro-americani per difendere la piccola proprietà dal becero “collettivismo”. Un diritto che tende a diventare l’oggetto della speculazione dei grandi proprietari immobiliari.
Il privilegio di cementificare e diffondere il “mattone” sulla base delle proprie ricchezze ha prodotto, dunque, costruzione di grandi rendite e forme d’illegalità diffusa, come il fenomeno degli affitti in nero verso l’ampia platea di soggetti deboli che, a Pisa, è costituita in particolare dai 20mila studenti universitari fuorisede. Organizzazioni sindacali e movimenti studenteschi hanno cercato di porre un argine a questi fenomeni facendo leva sugli strumenti legali e su una lotta diffusa. Il 27 aprile 2010 è stato stipulato l’ultimo accordo territoriale per il contratto concordato, che nell’ottica dei firmatari doveva essere collegato a pratiche politiche e impegni chiari da parte dell’istituzione pubblica locale: garantire il diritto alla cittadinanza per gli studenti nel quadro della garanzia del “buon abitare” per tutte e tutti è un elemento funzionale ad evitare l’esclusione sociale. Per evitare il velleitarismo e la poca completezza di questi strumenti, proviamo a costruire un quadro di analisi in cui gli elementi giuridici sono abbinati al vasto patrimonio di esperienze di lotta e ri-pubblicizzazione del patrimonio immobiliare, specie di quello sfitto e lasciato disabitato. Un volume d’affari che su Pisa vale 65 mln € e che viene fatto scontare sulla pelle dei soggetti più deboli. Un elemento da riaffermare con forza, per costruire la democrazia dei diritti tutti interi e dei beni comuni.