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Cronaca

Sinistra per, chiusura Sapienza: quale futuro per gli studenti di Giurisprudenza e per la Biblioteca Universitaria?

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday
 
La chiusura del Palazzo della Sapienza ha aperto un dibattito nell'ateneo e in città circa il futuro della facoltà di Giurisprudenza e di quello della biblioteca universitaria,con appelli e presi di posizioni pubbliche di numerosi intellettuali ed esponenti politici locali e nazionali.
Premettendo che riteniamo importante che le attività che si svolgevano in Sapienza trovino una adeguata collocazione in altri spazi,a nostro avviso questo dibattito ci è apparso nei toni e nelle proposte avanzate poco attento alle esigenze di chi vive gli spazi dell'Ateneo e fuorviante per risolvere questa complessa vicenda. 

Infatti la chiusura del palazzo della Sapienza porta con sé una serie di problemi sia per gli studenti sia per tutti coloro che lavorano all'interno della facoltà di Giurisprudenza, legati soprattutto alla futura allocazione degli spazi per svolgere didattica e ricerca. Sinistra per… ritiene, come già espresso in varie sedi, che sia importante evitare il più possibile di frammentare i corsi - nonché gli uffici di docenti e personale tecnico-amministrativo del costituendo Dipartimento di Giurisprudenza - disperdendoli negli spazi più disparati dell'Ateneo pisano.
 
Visti i lunghi tempi previsti per il recupero del Palazzo della Sapienza, la cui indisponibilità compromette decisamente i piani elaborati dall'amministrazione, risulta assolutamente necessario rivedere in un apposito Senato accademico il piano di ottimizzazione degli spazi usufruibili dall'ateneo. Definire collettivamente una strategia complessiva sull'utilizzo del patrimonio immobiliare, in relazione alle esigenze delle attività istituzionali e dei servizi, è la giusta strada da percorrere per limitare le disfunzioni e i problemi aggravati dall'emergenza. In particolare, riteniamo imprescindibile l’adozione di una soluzione unitaria per Giurisprudenza, in grado di arginare i disagi che
inevitabilmente ci troveremo a fronteggiare.
 
In quest’ottica, bisogna trovare una soluzione che guardi quantomeno ai prossimi 3 o 4 anni e che provi a mantenere una maggiore unitarietà possibile della didattica e della ricerca.
Al momento l'unica soluzione che sembra in grado di soddisfare la suddetta esigenza è costituita dal “Nuovo Polo di Agraria-Economia”. Tale struttura consta, infatti, di ben 32 aule da destinare alla didattica (oltre a 3 aule-studio), per una capienza complessiva di ben 2600 studenti.
Tale soluzione, inoltre, sarebbe in grado di soddisfare le esigenze, oltre che di Giurisprudenza, anche del futuro Dipartimento di Scienze Politiche, il cui spostamento di sede era già previsto da una delibera del CDA. La soluzione che prospettiamo permetterebbe a tutti gli studenti dell’Area del “Sociale” di seguire le attività didattiche in un unico polo.
 
Riguardo al futuro utilizzo del Palazzo storico della Sapienza, infine, pensiamo che, una volta terminati i lavori di ristrutturazione, debba continuare ad avere, compatibilmente con gli spazi che resteranno disponibili, un ruolo centrale per la vita dell’Ateneo, in modo da salvaguardarne il valore storico, artistico e simbolico e permettere alla Biblioteca, almeno nel suo nucleo storico, di mantenere una presenza in quella sede. 

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