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Cronaca

Sinistra per...sulla vicenda dell'area del Santa Chiara

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Il Consiglio Comunale del 27 novembre ha dato il via libera definitivo alla maxi operazione di trasferimento dell'ospedale S. Chiara a Cisanello, parallelamente a quanto già deliberato dal Consiglio di Amministrazione dell'Università di Pisa nelle ultime due sedute. 
Come rappresentanti della componente studentesca, crediamo che sia necessario esprimere alcune considerazioni in merito al progetto. 
Riteniamo positivo che si cerchi una soluzione per riunire le strutture ospedaliere cittadine in un unico polo, a patto che venga garantito un sistema efficiente di mobilità in favore di studenti e cittadini, anche negli orari notturni.
Tuttavia, abbiamo forti perplessità riguardo alle modalità attraverso cui si intende finanziare il costo dell'operazione. Ci preme segnalare come l'Università abbia programmato di coprire la propria quota di costi di realizzazione del progetto, pari a 52 milioni di euro, interamente attraverso la vendita di immobili. Ci pare francamente una copertura finanziaria piuttosto fragile, considerata l'attuale crisi del mercato immobiliare e la presenza, all'interno della lista delle proprietà "in vendita", di edifici come Palazzo Mastiani, che negli ultimi anni si sono dimostrati difficilmente collocabili sul mercato.
Esprimiamo preoccupazione in merito alla decisione di procedere all'emanazione di un unico bando per la costruzione dell'area ospedaliera di Cisanello e la riqualificazione del Santa Chiara. Questa scelta, di fatto, affida nelle mani di un unico grande costruttore il destino di una porzione considerevole del centro città, con il rischio di favorire dinamiche speculative che Pisa conosce e che hanno prodotto devastanti effetti, in particolare sul mercato degli affitti.
Per questi motivi abbiamo espresso la nostra contrarietà all'operazione negli organi accademici.
Chiediamo che si apra un confronto pubblico sulla destinazione degli immobili e sulla riqualificazione dell'area del Santa Chiara, in modo che si valutino le reali esigenze della città, non limitandosi alla costruzione di un grande polo turistico-commerciale.

 

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