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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Università e sistemi agricoli: il progetto 'smart' di Simona Bosco per limitare i prodotti chimici

Il progetto di Simona Bosco, post dottoranda al Land Lab dell'Istituto di Scienze della Vita, è stato finanziato nell'ambito del bando "Firb", "Futuro in Ricerca", bandito dal Miur

Simona Bosco, post dottoranda al Laboratorio Land Lab dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, lancia una nuova sfida per gestire in modo intelligente e smart i sistemi agricoli. Il progetto ha già ricevuto il riconoscimento dal Miur, Ministero dell’istruzione, Università e ricerca, che l'hanno già inserito fra quelli finanziati nell’ambito del bando “Firb”, “Futuro in ricerca”.

Il nome esteso del progetto è “Integrazione e confronto di mezzi e itinerari tecnici innovativi a diversa ‘intensità ecologica’ finalizzati ad una gestione intelligente di sistemi agricoli conservativi” e vuole rendere possibile l’integrazione tra i sistemi di coltura conservativi e quelli integrati e biologici in differenti scenari, sviluppando macchine e definendo strategie innovative, per applicare tecniche di lavorazione anche senza ricorrere all’uso di mezzi chimici di sintesi. Per raggiungere questo obiettivo Simona Bosco avvierà una serie di collaborazioni scientifiche importanti..

"Come sistemi colturali - anticipa Simona Bosco - prenderemo in esame i seminativi e le coltivazioni ortive di pieno campo, i fruttiferi. Verrano realizzati prototipi di macchine innovative ritenute indispensabili per implementare sistemi conservativi ad alta efficienza energetica, confrontando anche diversi itinerari tecnici. Lo studio della sostenibilità complessiva dei sistemi interessati dalla sperimentazione avverrà mediante un'analisi dettagliata di parametri agronomici, ambientali ed economici. L'effetto ambientale dei sistemi posti a confronto sarà valutato soprattutto attraverso lo studio delle emissioni di gas serra, il bilancio dei nutrienti, la conservazione della qualità del suolo, la fissazione biologica dell'azoto, la conservazione della risorsa idrica. La qualità finale delle produzioni – conclude la ricercatrice - sarà valutata attraverso l'analisi delle loro proprietà nutraceutiche".

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