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Cronaca

Asili nido e scuole d'infanzia, la situazione a Pisa: le prospettive per il futuro

L'amministrazione comunale ha fatto il punto sulla condizione del sistema educativo nelle scuole della città. Sono tre le possibilità presentate dal Comune per far fronte alle difficoltà incontrate in questi mesi

Partirà domani con un incontro con i Comitati di Gestione delle scuole pisane il percorso partecipativo per la definizione di una necessaria ristrutturazione del sistema asilo nido e scuole d’infanzia del Comune di Pisa, a fronte delle limitazioni sul personale imposte dalle legge e dell’aumento delle richieste del servizio. L’obiettivo dell’Amministrazione è garantire il servizio nella fascia prescolare (0/6 anni) rispettando il più possibile le esigenze delle famiglie e garantendo al contempo un elevato standard qualitativo senza aumentare le tariffe.

"Per l’anno in corso - si legge in una nota dell'amministrazione comunale - i servizi all'infanzia sono stati aperti regolarmente, nonostante i vincoli di spesa sulle assunzioni a tempo determinato (divieto della finanziaria a spendere più di quanto speso nel 2009) e i vincoli di spesa sulle assunzioni a tempo indeterminato (per esempio patto di stabilità). Sono state soddisfatte tutte le richieste di servizio con l’azzeramento delle liste di attesa sia nei nidi che nelle scuole d’infanzia, mantenendo ai livelli imposti dalla normativa regionale il rapporto bimbi/insegnanti. Sono inoltre stati mantenuti i livelli occupazionali con la modifica del piano del Personale, approvato in Giunta, con l'assunzione di cinque insegnanti a tempo indeterminato, due per mobilità interna e tre per mobilità esterna. Queste immissioni in ruolo (tempo indeterminato) si aggiungono a quelle operate lo scorso anno: sei nella scuola dell'infanzia per concorso, a totale copertura dell'organico, e tre nei nidi. Negli ultimi 2 mesi sono state operate altre 2 assunzioni ed è stata fatta una riorganizzazione interna che consentisse la gestione".

Il totale nel biennio 2012/2013 sono stati assunti a tempo indeterminato in tutto il Comune di Pisa 44 dipendenti (ai quali vanno aggiunti 21 soggetti di categorie protette). Di questi 44, quindici sono insegnanti di scuola d’infanzia e di asili nido ovvero il 35% degli assunti.

"Purtroppo - fanno sapere dal Comune - le difficoltà avute in questi due mesi e che hanno provocato un affaticamento del personale e il massimo impegno degli Uffici e dell'Amministrazione per reggere la situazione, sono destinate a permanere".

Il D.L. 78/2010 (convertito in L. 122/2010), che agli enti locali si applica a decorrere dal 2013, prevede che per assunzioni a tempo determinato
- in generale, si può spendere fino al limite del 50% della spesa tempo determinato 2009.
- per il personale polizia locale, educativo e sociale si può arrivare fino al 100% della spesa 2009.

"Il Comune ha destinato praticamente tutto (escluse 4 assunzioni estive per la Polizia Municipale) il 100% alle educatrici - proseguono da Palazzo Gambacorti - si tratta ora di proseguire nel percorso tenendo presente che il limite imposto per legge non ci consente di operare sul fronte dell’organico ma ci consente di rimodulare il servizio".

Tre le possibilità indicate dal Comune:

- Modificare la legge di stabilità, che ovviamente non è nelle possibilità dell’Amministrazione che sta comunque agendo in concerto con altri Comuni e l’ANCI nazionale.

- Chiudere un asilo nido con conseguente perdita di 30 posti bambino e una diminuzione di 6 unità nel personale.

- Trasformare le criticità in opportunità iniziando un percorso innovativo con l’istituzione di due centri educativi 0/6 che consentono flessibilità sulla dotazione organica ed alta qualità nel percorso nido/materna. L’introduzione di questi centri va anche ad affrontare due difficoltà, dovute ai vincoli esterni, ovvero la flessibilità organizzativa dei servizi in favore dei bisogni delle famiglie.

"I due centri - sottolineano ancora dal Comune - potrebbero essere uno a gestione esterna ed uno a gestione diretta in parallelo, per avere parametri di controllo della qualità indipendentemente dalle diverse forme di gestione. Questa operazione non corrisponde ad una diminuzione della spesa, ma solo ad una sua riorganizzazione spostandola dal capitolo del personale (dove non possiamo assumere) al capitolo dei servizi, e dunque con ogni probabilità porterà ad un aumento dell'offerta di servizi 0-6 a parità di qualità".

Le tre alternative sono state sottoposte ai comitati di gestione, gli insegnanti e i rappresentanti sindacali e verranno discusse in un percorso di partecipazione ad hoc.

 

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