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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Società della Salute 'da cambiare', l'Unione Inquilini: "Il problema sono gli alloggi sfitti"

L'associazione interviene sul tema del superamento della Sds annunciato dall'amministrazione pisana a guida leghista: "Cambi la gestione dell'emergenza, le case ci sono per tutti"

Il superamento della Società della Salute è stato uno dei primi temi sollevati dal nuovo sindaco di Pisa Michele Conti, insieme al segretario della Lega e deputato Edoardo Ziello. Le problematiche sulla gestione del servizio sociale sono state più volte denunciate dall'Unione Inquilini di Pisa, che sul tema torna a descrivere la situazione dell'emergenza abitativa, richiamando le istituzioni ad una concertazione.

"Come Unione Inquilini - scrive il segretario provinciale Claudio Lazzeri - abbiamo sempre sollevato alcune problematiche per le quali ci siamo battuti da anni: l'esclusione dei Sindacati degli Inquilini dalle commissioni d'emergenza, la difficoltà con la quale le persone sotto sfratto riescono a rapportarsi con gli assistenti sociali, la gestione delle emergenze con i B&B invece che con gli alloggi pubblici, con un notevole aggravio di spesa, e la difficoltà di rapportarsi con i responsabili per la gestione delle emergenze".

Casi che si susseguono, come quello di un signore che "lunedi prossimo avrà il terzo accesso dell’Ufficiale Giudiziario, probabilmente con la forza pubblica, e che da giorni si sta sbattendo per riuscire ad avere un colloquio con l’assistente sociale che, non si sa bene il perché, è latitante. Ha un lavoro ed un figlio a carico. Per tutta una serie di problemi non riesce più a pagare l’affitto e, per questo motivo, gli è stato notificato uno sfratto per morosità. Lavora e paga le tasse, ma ad oggi, nonostante i suoi viaggi a vuoto in via Saragat, nessuno gli ha dato una risposta per una soluzione abitativa. Altre famiglie sono sottoposte quotidianamente ad un enorme stress psicologico a seguito del procedimento di sfratto che, spesso, conclude con la divisione del nucleo familiare, donna e bambini in B&B e uomo fuori".

Il fulcro della questione resta la carenza di abitazioni: "Per quale motivo - chiede Lazzeri - devono esserci quasi 200 alloggi di proprietà pubblica sfitti e le emergenze devono essere risolte con una spesa che per un nucleo familiare di tre/quattro persone si aggira sui 1000 euro al mese? Perché non utilizzare questi soldi pubblici nel ripristino di alcuni alloggi comunali al fine di tamponare la situazione emergenziale del nucleo familiare sotto sfratto?".

"Anche noi crediamo che i Servizi Sociali debbano essere migliorati - prosegue - e che debba essere individuata una voce di bilancio per ripristinare gli alloggi comunali vuoti da assegnare mediante graduatoria e in casi di emergenza. In quest’ottica deve esserci un cambiamento, chi si trova in difficoltà deve essere assistito come si deve, gli assistenti sociali devono ritornare a supportare gli sfrattati e non lasciarli alla mercé di loro stessi aspettando che si presentino nell’atrio con le valige senza sapere dove saranno collocati".

Poi specifica Lazzeri: "Tutto questo, naturalmente, senza discriminazione. Perché, contrariamente a quanto viene detto, le case ci sono per tutti!".

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