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Cronaca

Soppressione Frecciabianca sulla Tirrenica: il Consiglio Regionale si mobilita

La mozione punta a far sì che l'esecutivo regionale si faccia portavoce dei timori dei cittadini dell'intera costa tirrenica, preoccupati dal possibile progressivo smantellamento di un servizio a loro essenziale

Scongiurare la paventata soppressione di treni Frecciabianca (Pendolini ETR 460/463) la cui scomparsa non può essere dettata da motivazioni meramente economiche. Proporre che all’eventuale soppressione del convoglio 9762 faccia seguito una immediata soluzione alternativa in grado di garantire, con continuità di servizio, collegamenti rapidi da Grosseto verso Livorno Centrale e Pisa Centrale, in particolar modo nella fascia oraria pendolari (dalle 8 alle 9). Pensare soluzioni che permettano anche un facile interscambio a Pisa Centrale con i treni diretti verso La Spezia e Genova. Questi gli impegni chiesti alla Giunta toscana attraverso una mozione bipartisan approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale e illustrata in Aula dalla consigliera del Pd Lucia Matergi. L’atto punta inoltre a far sì che l’esecutivo regionale si faccia portavoce dei legittimi timori dei cittadini del grossetano e dell’intera costa tirrenica, preoccupati dal progressivo smantellamento di un servizio a loro essenziale.

Da dicembre 2011, infatti, lungo la direttrice tirrenica nord (Roma-Grosseto-Livorno-Pisa-Genova), Trenitalia ha introdotto, anche a seguito di legittime richieste dei pendolari della fascia costiera, tre coppie di treni Frecciabianca Fast (noti come Pendolini Etr 460/463) che hanno migliorato il servizio ferroviario di lunga percorrenza. A partire dal 14 aprile prossimo però, “pare che per ragioni di mero calcolo economico Trenitalia si sia decisa a deviare sulla dorsale Roma-Firenze i Frecciabianca sopprimendo le fermate toscane di Grosseto e Livorno”.

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