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Cronaca Cascina

Cascina, caso Decoindustria: nuovo sopralluogo Arpat, demolizione più vicina

Verifiche congiunte il 28 dicembre scorso insieme a Regione Toscana e Comune di Cascina. Si procede verso il bando di gara che porterà alla bonifica del sito

Il 28 dicembre scorso tecnici dell'Arpat di Pisa hanno effettuato un sopralluogo congiunto con il Comune di Cascina e la Regione Toscana presso il sito dismesso ex Decoindustria, in località Santo Stefano a Macerata. L'azione si è resa necessaria al fine di supervisionare l'attività di campionamento dell'ultimo serbatoio (D6) rimasto nel sito in questione, dopo la chiusura avvenuta nel gennaio 2006 su ordine della Procura della Repubblica di Napoli.

Da tale serbatoio, contenente rifiuti costituiti da "solventi infiammabili post-distillazione e fortemente odorigeni, sono state prelevate - spiega Arpat - 3 aliquote sul fondo e sulla sommità del serbatoio, nonché ad una quota intermedia a circa 1,5 metri dal pelo libero del liquido. A breve il Comune di Cascina provvederà ad indire un bando di gara per le fasi di svuotamento e demolizione del suddetto serbatoio, dopodiché sarà possibile passare alla fase successiva che condurrà alla caratterizzazione dello stato ambientale del sottosuolo, fase preliminare alla successiva bonifica del sito".

La vicenda

In data 24 gennaio 2006 il Nucleo Operativo Ecologico (NOE), su disposizione della Procura della Repubblica di Napoli, appose i sigilli di sequestro preventivo alla ditta Decoindustria. Il sequestro fu effettuato nell'ambito di una vasta operazione denominata 'Ultimo Atto', avente base ad Acerra (Napoli), che portò a 13 arresti, 100 perquisizioni in tutta Italia e al sequestro di otto impianti di trattamento e smaltimento rifiuti del Centro-Nord, per un giro d'affari stimato di 27 milioni di euro derivati dalla gestione illecita di rifiuti.

Dopo il sequestro si passò alla sospensione a tempo indeterminato delle attività, per finire con il fallimento della società. Già in precedenza l'azienda era stata sottoposta a numerose ispezioni da parte di Arpat, con conseguenti adozioni di provvedimenti di carattere amministrativo e penale da parte delle amministrazioni competenti. Dal sequestro ad oggi, l'azione di Arpat è stata improntata alla ricerca di soluzioni per fronteggiare tempestivamente le situazioni di potenziale pericolosità presenti nell'area industriale dismessa, ed a seguire le attività di messa in sicurezza sinora attuate. L'ente di controllo ha quindi pubblicato un puntuale resoconto nell'aprile 2011.

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