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Cronaca Centro Storico / Via della Qualquonia

Sant'Antonio in Qualconia: dopo il sopralluogo le idee per il recupero

La Terza Commissione permanente ha visionato oggi pomeriggio lo stato di degrado della chiesa, situazione recentemente denunciata dai 5 Stelle. L'assessore Serfogli annuncia: "Riproporremo un progetto di recupero"

Va avanti da ormai molti anni il decadimento della chiesa sconsacrata di Sant'Antonio in via Qualconia, abbandonata a partire dagli anni '80. Il recente allarme lanciato da Valeria Antoni del M5S sullo stato di degrado della struttura ha trovato conferma nel sopralluogo compiuto quest'oggi dai membri della Terza Commissione permanente e dall'assessore Andrea Serfogli. Una volta entrati sono apparsi evidenti i distacchi e lo sporco, con legno marcio e detriti. “E' stato peggio di quanto credessimo - ha spiegato la Antoni - si deve intervenire sia per recuperare il bene che per tutelare la pubblica sicurezza”.

L'assessore Serfogli ha esposto le volontà attuali dell'amministrazione: “E' un recupero complesso, da fare in modo coordinato per tetto, facciata, pavimenti, marmi, finestre e soffitto in legno. Non è nuova l'intenzione di recuperare la struttura: avevamo un progetto preliminare di circa 900mila euro nel 2010, proposto e purtroppo non accettato dalla Fondazione Caripisa. Adesso vogliamo riprenderlo e renderlo definitivo, ottenere i pareri dalla Soprintendenza e sottoporre il progetto aggiornato ancora alla Fondazione”.

La chiesa è già stata inserita nel piano delle opere pubbliche, ma fino ad ora non ha trovato un finanziamento. “Vorremmo avere pronto il progetto entro la primavera - ha proseguito Serfogli - in modo da sapere se ci sarà il finanziamento della Fondazione entro il 2014. L'intervento è chiaramente molto grande: potrà essere diviso in lotti e co-finanziato dal Comune”. L'idea è quindi quella di prevedere una prima fase di lavori orientata al consolidamento della struttura e del tetto, per poi negli altri lotti terminare il recupero sempre in una logica complessiva.

Critico su questa impostazione il capogruppo di Forza Italia-Pdl Giovanni Garzella: “La chiesa è di proprietà comunale, la responsabilità del degrado è la sua. Dobbiamo come Terza Commissione prendere in mano la questione e fare proposte, non affidarsi alla beneficenza eventuale. Pensiamo a soluzioni concessorie, di durata di 30 o 40 anni, che permettano al privato di recuperare l'investimento e consentano alla città di riavere integro il suo patrimonio”.  

Sopralluogo chiesa Sant'Antonio in Qualconia (foto Del Lungo/Pisatoday)

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