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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza dei Miracoli

Bancarelle in Piazza Duomo: prosegue il braccio di ferro

I bancarellai hanno rifiutato lo spostamento in una delle quattro zone identificate dal comune per permettere il restauro della facciata del Museo delle Sinopie: vogliono avanzare di qualche metro restando però in Piazza

E' ancora guerra tra comune e bancarellai di Piazza dei Miracoli che stamattina, nel corso di una riunione tecnica con gli esponenti di Confcommercio e Confesercenti, sindacati e associazioni dei consumatori, hanno rifiutato di spostarsi dalla celebre piazza per consentire il restauro della facciata del Museo delle Sinopie.

Il comune ha individuato quattro zone in cui i venditori potrebbero spostarsi: due si trovano nel parcheggio scambiatore di via Pietrasantina, una nel parcheggio ex Sita di via Cammeo e l'ultima lungo il cosiddetto percorso artistico nelle strade intorno a piazza dei Miracoli. Ma i bancarellai hanno ribadito il loro no alle proposte lanciate sul tavolo dall'amministrazione comunale. I commercianti infatti continuano a sostenere di voler restare al loro posto, avanzando di qualche metro per consentire le operazioni di ristrutturazione, giudicando offensive le soluzioni alternative avanzate dal comune perchè "rischiano di mettere in ginocchio le attività commerciali".
Il comune a questo punto attenderà 10 giorni per le controdeduzioni formali dei commercianti prima di adottare un provvedimento definitivo.

Ecco il comunicato che riporta la posizione ufficiale di Elisabetta Ficeli (Vice-direttore Confcommercio Pisa) e Giulio Garzella (Vice-direttore Confesercenti):

“Riteniamo irricevibili le proposte di spostamento delle bancarelle formulate questa mattina dal Vicesindaco Paolo Ghezzi e dall'Assessore al Commercio Giuseppe Forte ed estremamente offensive nei confronti degli ambulanti di Piazza del Duomo. Le paventate collocazioni nel parcheggio di via Pietrasantina, piuttosto che nell'ex deposito Sita, corrispondono alla morte economica certa di queste attività. Premesso che le associazioni di categoria non sono state invitate a partecipare alla Conferenza dei servizi, premesso che abbiamo ricevuto solo dopo 25 giorni il materiale richiesto, unitamente ai nostri consulenti stiamo già preparando un dettagliato documento con tutte le controdeduzioni del caso. Non scendiamo nel dettaglio tecnico, ma alcuni punti ci sembrano chiari. Primo, siamo convinti che questa vicenda, Codice Regionale del Commercio alla mano, comporti necessariamente un passaggio in Consiglio Comunale e non possa essere liquidata semplicemente con una eventuale Ordinanza del Sindaco o con una delibera di Giunta.

Secondo, contestiamo all'amministrazione comunale una posizione del tutto allineata e supina a quella della Soprintendenza che giudica impossibile lo spostamento di qualche metro, seppur temporaneo, delle bancarelle stesse. Eppure, i nostri consulenti garantiscono e noi stessi siamo convinti che lo spostamento temporaneo di qualche metro delle stesse bancarelle sia possibile, senza violare in alcuno modo i vincoli del Decreto Ronchey. Infatti, trattandosi di zona sottoposta a vincolo indiretto, chiediamo che l'amministrazione comunale, lungi dall'accettare passivamente i diktat della Soprintendenza regionale, accolga e faccia presente alcune valide controproposte da noi già formulate.Bancarellai piazza Duomo all'incontro del 28 settembre 2011

Terzo, in assenza di un dettagliato piano di sicurezza del cantiere, che per ora nessuno ha presentato o allegato ai documenti ufficiali, vorremmo avere delle motivate giustificazioni sul fatto che il cantiere stesso debba essere largo addirittura 7 metri. Ad oggi, i nostri tecnici non vedono ragioni di carattere pratico/strumentale valide a giustificare una simile e inedita ampiezza dello stesso, visto la tipologia delle lavorazioni di ristrutturazione previste. Invitiamo, per concludere, l'amministrazione comunale a svolgere il proprio compito di governare la città con responsabilità e consapevolezza, senza nascondersi dietro il comodo paravento della Soprintendenza regionale e tenendo conto delle vitali necessità e delle proposte di tutti i soggetti, coinvolti, loro malgrado, in questa vicenda”.

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